Anno 2 Numero 60 Mercoledì 28.05.03 ore 23.45 |
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Direttore Responsabile Guido Donati |
La distruzione dell’altro: una moda che non muore di Saverio Ricci Recensione di Pasquale Colaps Il Sommo Inquisitore è Giulio Antonio Santori, uno dei maggiori esponenti del Santo Uffizio dell’Inquisizione e artefice dei più clamorosi processi per eresia contro personaggi illustri, tra cui si annoverano cardinali, semplici parroci, suore, filosofi come Giordano Bruno e Tommaso Campanella, perfino sovrani come Enrico IV di Francia. Le ricerche condotte su materiali in gran parte inediti o addirittura sconosciuti consentono all’autore di tratteggiare oggi la biografia di Santori. Ho sempre grande ammirazione per chi scrive, ma qui non si tratta solo di scrivere un romanzo, comunque un’opera difficile, qui l’autore scava, cerca, studia e poi scrive. Santori diede la caccia ad eretici di elevato rango sociale, ovviamente i potenti inquisitori cercavano di contraccambiare con ritorsioni e imboscate, fino al punto di coinvolgerlo in un complotto contro Pio IV. Leggendo questo libro, ben scritto, appassionante come un romanzo di Simenon o di Camilleri, si ha l’impressione di leggere il giornale di oggi, i complotti della politica simile. Questo Sommo Inquisitore inizia la sua ascesa fino a diventare cardinale, fu un fan del Santo Uffizio, per decenni al centro della vita della curia romana con l’appoggio di Filippo II di Spagna, i romani rischiarono di averlo come papa. La sua scrivania fu attraversata da questioni politiche, sociali e religiose. Nella sua biografia troviamo una chiave d’accesso ai segreti della chiesa, agli scontri interni, fu l’ideatore di una ragnatela spionistica.
Titolo “Il Sommo Inquisitore” Autore Saverio Ricci
Salerno Editrice
Prezzo Euro 10,00
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