Anno 2 Numero 73 Mercoledì 27.08.03 ore 23.45

 

Direttore Responsabile Guido Donati

 

La lontra sempre più regina del Parco Nazionale 
del Cilento e Vallo di Diano

Lungo, laborioso, ma di rilevante interesse nazionale il lavoro del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano su una delle specie protette più importanti d’italia,qualificato indicatore della qualità ambientale: la lontra. 

L’ultimo rapporto di studio evidenzia dei dati di estrema importanza che individuano sempre nell’areale del Parco la più importante riserva naturale nazionale per questo mustelide, straordinaria specie in via di estinzione e importante indicatore biologico della qualità ambientale del territorio. 

1) Distribuzione della popolazione di lontra in Italia meridionale 

Lo studio, impiegando per la prima volta il metodo raccomandato dall’Otter Specialist Group dello IUCN/SSC, ha permesso di delineare lo stato della popolazione di lontra in Italia in termini di struttura dell’areale e distribuzione geografica. Sono stati tracciati i limiti dell’attuale areale della specie, e di evidenziare un’estesa core area nelle regioni meridionali, centrata sulle province di Salerno e Potenza. Il Parco Nazionale del Cilento è compreso interamente nella core area di distribuzione della lontra in Italia e ciò indica il suo ruolo prioritario per la conservazione della specie e degli ambienti fluviali. Inoltre, in questo studio la distribuzione della lontra è stato messo in relazione con i fattori ambientali e antropogenetici che caratterizzano i vari bacini idrografici. 

2) Ecologia della lontra nel PNCVD 

Lo studio sulla distribuzione della lontra ha dimostrato come tale mustelide viva solo nelle regioni meridionali dell’Italia dove i fiumi sono prevalentemente di ambiente mediterraneo, e come tali caratterizzati dall’alternanza stagionale di eventi di piena nella stagione invernale, e di una prolungata magra o secca estiva. Poiché nel mondo risultano ancora piuttosto scarsi gli studi sull’ecologia della lontra in ambiente mediterraneo, il gruppo di ricerca ha intrapreso uno studio pluriennale che contribuisse a chiarire aspetti rilevanti dell’ecologia della specie nelle aree mediterranee, scegliendo il Parco Nazionale del Cilento quale area campione. In particolare, sono state indagate la frequentazione degli habitat fluviali e l’ecologia trofica, ed è stato avviato uno studio radiotelemetrico. Tali attività sono state svolte nel bacino del Calore compreso nel territorio del Parco. 

La lontra è un carnivoro specializzato nello sfruttamento di prede acquatiche o legate all’habitat ripariale, molto più di altri carnivori semi-acquatici. I sistemi fluviali di ambiente mediterraneo dove vive la lontra in Italia, come già detto, costituiscono degli ambiti critici, sottoposti a stress idrico stagionale ed è stata documentata la marcata riduzione della risorsa ittica nel periodo estivo. Nel corso del 2001 il progetto ha previsto il campionamento dei popolamenti ittici nel Parco, per verificare lo stato della risorsa ittica nei corsi d’acqua del Cilento, le variazioni di disponibilità stagionali e soprattutto spaziali nel periodo di stress idrico estivo. Il quadro emerso è quello di corsi d’acqua con un buono stato di naturalità e popolamenti ittici con poche specie per lo più autoctone, tuttavia sensibili soprattutto in alcuni contesti, alle variazioni stagionali del regime idrico. In Cilento il pesce contribuisce per circa la metà alla composizione della dieta. Emerge anche in Cilento l’importanza dei crostacei quale risorsa trofica che costituisce una frazione rilevante della dieta in estate, e soprattutto in autunno, almeno a quanto risultato preliminarmente nel bacino del Calore. 

Dall’analisi dei dati della frequenza di marcatura, di disponibilità ittica, e della composizione della dieta, si può affermare che, sebbene la presenza della lontra risulti ubiquitaria nel Parco, esiste tuttavia un uso differenziale delle porzioni di reticolo idrografico e che la variazione osservata nella frequentazione è molto probabilmente influenzata dal pattern di distribuzione delle risorse, in primo luogo della risorsa trofica. 

Sulla base degli studi effettuati il Parco ha avviato una prima bozza del “Piano di Gestione per la conservazione della lontra” (PGL) nel PNCVD. il PGL si configura come elemento costitutivo del Piano di Gestione Naturalistico, uno dei principali strumenti di attuazione del PP, più in particolare del capitolo “Gestione delle specie emergenti”.

Inizio pagina | Home | Archivio  Motori di Ricerca Links  mail

Autorizzazione del Tribunale di Roma n 524/2001 del 4/12/2001 Agenzia di Stampa a periodicità Settimanale