Anno 2 Numero 71 Mercoledì 13.08.03 ore 23.45

 

Direttore Responsabile Guido Donati

  

ENTE PARCO NAZIONALE DEL CILENTO E 
VALLO DI DIANO.

Il Piano del Parco NAZIONALE DEL CILENTO E  VALLO DI DIANO

www.pncvd.it 

Il Piano del Parco è strumento di conoscenza, potenzialità e indirizzo conseguente all’approvazione unanime dei Sindaci del territorio del Piano di Sviluppo Economico e Sociale. Due strumenti profondamente diversi ed unitari che rappresentano una conquista di civiltà del territorio del Parco e dei suoi amministratori rispondendo ai cittadini per il superamento delle attuali misure di salvaguardia emanate dall’istituzione del Parco. La bozza del Piano è stato approvato dall’Ente nel dicembre del 2000 seguendo una lunga fase di concertazione territoriale nei tavoli istituzionali conclusa dicembre 2002 con l’invio alla Regione Campania. 

La procedura normativa e di previsione non ha nulla a che vedere con i piani regolatori ed avvia un processo di condivisione del progetto politico dell’area di sviluppo legato alla valorizzazione del patrimonio culturale ed ambientale del territorio. (Non a caso il Parco ha promosso l’inserimento nella lista del patrimonio mondiale dell’UNESCO e oggi vede tre dei sei attrattori culturali della Regione Campania nell’area del parco. Restano alle amministrazioni comunali le competenze in materia urbanistica (zone D) con le conseguenti azioni di pianificazione. 

Ci spiace della posizione assunta dell’Assocostruttori che unilateralmente senza alcun approfondimento con l’Ente con il quale pure sono stati avviati proficui rapporti di collaborazione sul fronte del recupero edilizio, continua in un’operazione di retroguardia culturale non comprendendo le finalità e gli obiettivi e le potenzialità di sviluppo del piano del parco che non si misurano certo solo in termini di nuovo costruito e di strade. Al di là di posizioni poco comprensibili che possono ingenerare confusione o gratuita strumentalizzazione nell’opinione pubblica, intervenga una maggiore responsabilità e concrete proposte di lavoro comune. 

In tale direzione è da registrare, infatti, un approfondito e corposo lavoro istituzionale seguito dalle Comunità Montane su delega della Comunità del Parco che ha rilanciato il piano del parco e dato vigore ad alcune significative proposte di modifiche normative nel momento istituzionale previsto dalla legge (osservazioni al piano) che sicuramente daranno maggiore coerenza alle diverse realtà del territorio. 

Considerato inoltre che l’iter amministrativo è ben diverso da quello dei Piani Regolatori a cui ci si è ispirati, si sottolineano i tempi e modi di ulteriore concertazione, già annunciata dall’Ente in precedenti comunicati stampa, con le forze sociali. 

Si ricorda che il piano del parco interessa 80 comuni per una superficie simile a quella della Regione Molise e pertanto essendo uno strumento di area vasta non può che esser strumento di indirizzo e pianificazione in progress attraverso strumenti operativi e di ulteriore dettaglio. In questa ottica e per le competenze del parco, proprio in questi giorni sono state approvate le linee guida per il piano di gestione naturalistica che saranno accompagnate da una grande campagna di comunicazione soprattutto nelle scuole dell’area protetta e negli enti locali. 


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