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Anno 2 Numero 64 Mercoledì 25.06.03 ore 23.45

 

Direttore Responsabile Guido Donati

 

L’orecchio di Mozart 

 

di Marina Pinto

Lo sapevate che Mozart aveva un orecchio eccezionale? Beh, naturale, direte voi, un genio della musica! Ma qui non si tratta solo di musica: è vero che al tempo in cui visse il grande compositore l’orecchio era il solo ed unico modo per sentire se davvero le intonazioni dei vari strumenti erano in accordo fra loro, o anche se un solo strumento in un insieme era perfettamente accordato, o ancora se una sola voce fra le tante non era intonata al punto giusto. 
Anche gli avversari più malevoli riconoscevano che Mozart aveva un “orecchio” straordinariamente fine che gli consentiva di individuare errori di intonazione anche minimi. Ma poiché Mozart aveva una evidente malformazione all’orecchio sinistro alcuni ritennero che le due cose fossero in relazione, cioè che l’artista fosse musicalmente così dotato a causa di quella anomalia fisica, e ne venne fuori una leggenda che perdura ancora oggi.
In realtà quella malformazione (che nella letteratura medica è nota proprio come “le orecchie di Mozart”) non sembra avere influenza alcuna sulla capacità percettiva, e sicuramente non è collegata ad anomalie dell’orecchio interno, anche se è comunque un fatto poco comune e ha un carattere ereditario (nel 90% dei casi si verifica in un solo orecchio).
Anche Franz Xavier Mozart – uno dei suoi figli – la ereditò tale e quale, sicché fu probabilmente lui il modello per l’illustrazione qui riportata, si tratta di un disegno del 1828 che ritrae appunto l’orecchio sinistro di Mozart (a sinistra), e lo mette a confronto con un orecchio normale (a destra).
Nel disegno si nota che l’orecchio di Mozart ha una forma poligonale, manca del lobo, mostra una fusione fra antelice (A) ed elice (c) ed ha il padiglione più ampio (d).

 

 


 

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