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Anno 1 Numero 34 Mercoledì 27.11.02 ore 23.45

 

Direttore Responsabile Guido Donati

 

Wolfgang Amadeus Mozart: Il Flauto magico

 

di Marina Pinto

L’opera “Il Flauto magico” affonda le sue origini nel Singspiel, un genere teatrale diffuso nei paesi tedeschi, di carattere popolaresco, che alternava parti in prosa e parti cantate con accompagnamento orchestrale. Era in qualche modo un genere affine all’operetta, ma non ne possedeva la grazia e l’eleganza, anzi, i primi singespiele nati in Germania erano di infimo livello; ben presto però un nuovo gusto del pubblico e l’influenza della opera-comique francese fecero in modo che questo genere trovasse forme più elevate, e molti valenti musicisti, operanti alla fine del XVII e all’inizio del XVIII secolo, scrissero parti musicali per singespiele.
Questo genere teatrale affascinò Mozart (che vi si era già cimentato nel 1782 con “Il ratto dal serraglio”), il dualismo fascinoso di opera esotica e di teatro tedesco convertono in una favola scenica ricca e complessa, i tanti personaggi e le loro vicende percorrono una strada che dalle cupe tenebre dell’oscurantismo va verso la luce della verità. Il significato va cercato nella crescente opposizione alla Loggia massonica esercitata in quel tempo dall’imperatore Leopoldo II, che aveva ripercussioni sulla vita di tutti; Mozart, “fratello massone” di molti personaggi illustri dell’epoca, racconta, attraverso il linguaggio affascinante della musica, il percorso liberatorio di tanti oppressi, e nell’opera troviamo una strada che dall’ambientazione oscura e subdola dove vive la Regina della Notte arriva alla luce, troviamo il rapimento di Pamina, che è sì una azione violenta e malvagia, ma volta a perseguire il bene.
In questa ottica si può affermare che Mozart in quest’opera ha avuto il solo intento di magnificare quegli ideali di fratellanza, di razionalità, di chiara comprensione del mondo e degli uomini in cui aveva sempre creduto. Tuttavia il contenuto e il senso dell’opera non sono né ottimistici né trionfalistici, Mozart è estremamente lucido nel racchiudere in un ambiente di favola eventi e personaggi, il “Flauto magico” è a suo modo un’opera di ribellione e speranza, in cui però la contrapposizione dei buoni e dei cattivi non è così netta, l’amore per l’umanità raccoglie vincitori e vinti sotto la stessa ala protettrice, e va oltre i gravi e freddi rituali massonici.
“Il Flauto magico” è un’opera che come nessun altra pone le radici nella commedia popolare della viva tradizione viennese, che è intimamente intessuta di antichissimi miti; Mozart vi presenta elementi disparati che si fondono con leggiadria fiabesca, l’amore non si limita alla sfera sensuale, è avviato ad una umanità purificata e consapevole, l’immagine dell’uomo è rinnovata, assume forza e dignità morale nel superare l’eterna lotta tra luce e tenebre, questo è il punto chiave dell’espressione mozartiana, la musica del “Flauto magico” manda un messaggio che trascende i limiti della fiaba in una fusione di terreno ed ultraterreno, dove vibra già un anelito romantico, così Mozart è in grado di rivelare al mondo più semplice le cose più difficili e profonde.
L’opera ebbe un successo strepitoso, fu salutata festosamente dal pubblico e dalla critica come la prima opera nazionale tedesca.
La vicenda: il principe Tamino si innamora di Pamina, la bellissima figlia della Regina della Notte, rapita dal sacerdote di Iside, Sarastro, e si impegna a liberarla con l’aiuto di un flauto magico e del giovane uccellatore Papageno. Giunto nel regno di Sarastro, Tamino si converte ad una religione basata sulla saggezza e sull’umanità, ma per rivedere Pamina egli dovrà superare tre difficili prove: la prova del silenzio, la prova del distacco dall’amata, la prova del fuoco. Superatele Tamino viene accolto da Sarastro e sposa Pamina, mentre la Regina della Notte, a causa della sua ribellione, viene annientata. Anche Papageno avrà in premio una giovane moglie, Papagena.

 


 

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