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Anno 1 Numero 25 Mercoledì 25.09.02 ore 23.45

 

Direttore Responsabile Guido Donati

 

Igor Stravinskij: "La Sagra della Primavera"

 

di Marina Pinto


Igor Stravinskij nacque nel 1882 nei pressi di S. Pietroburgo, una vita dedicata alla musica e alla ricerca espressiva rappresentativa della nuova epoca, fu avverso al regime sovietico, e, dopo i fatti della rivoluzione russa, non volle più tornare in patria, visse a Parigi ed in Svizzera, la morte lo colse in America , dove era rimasto dalla seconda guerra mondiale, nel 1971, ma per sua volontà fu sepolto a Venezia. 
Stravinskij fu definito musicalmente un grande eclettico, infatti per la sua musica si ispirò alla musica della tradizione russa, ai classici del settecento, alla dodecafonia di Schönberg, alla musica americana e al jazz, non vi fu quasi ambito della storia della musica da cui non traesse spunto ed ispirazione, ma seppe rielaborare tutti gli spunti tratti dal passato filtrandoli attraverso la sua originalissima personalità.
Scritta da Stravinskij nel 1913 il balletto "La Sagra della Primavera" è uno dei brani più celebri dell'autore. Può definirsi una delle poche opere d'arte che, al di là di un puro valore musicale, ha un vero significato storico. La Sagra appartiene a queste rare espressioni artistiche: un'opera con la quale Stravinskij coglie il punto cruciale di un' intera epoca, e che resistette alla disapprovazione dei critici e del pubblico tanto da ottenere un successo mondiale.
Infatti il pubblico del teatro degli Champs-Elysées di Parigi ed i critici musicali dell'epoca, disapprovarono clamorosamente e molto rumorosamente le arditezze musicali di Stravinskij, e ci volle più di un anno perché l'opera avesse in successo meritato. L'idea di rappresentare in musica una primavera completamente diversa da come i musicisti precedenti l'avevano fino ad allora descritta (non più melodie dolci ed armoniose, rappresentanti lo sbocciare di fiori, lo scorrere dei ruscelli, il cinguettio festoso di uccelli) diede vita ad una musica dove c'è forte e dirompente il risveglio delle forze della natura che si ridestano per procreare i loro frutti. 
In questo balletto non c'è una vera e propria trama: ci sono invece una serie di immagini di una Russia antica e pagana, nella quale si celebrano riti propiziatori barbarici e crudeli per salutare il ritorno della primavera dopo il terribile inverno. Il tutto si conclude con il sacrificio di una fanciulla.
L'opera è divisa in due grandi parti (a loro volta ripartite in episodi):
- L'adorazione della terra
- Il sacrificio
In tutta l'opera ci sono aspetti totalmente nuovi e significativi: l'esasperazione del ritmo e la presenza di armonie politonali molto suggestive, prodotte da orchestre di grandi dimensioni arricchite da molti strumenti a percussione. Notevolissime sono infatti le novità dal punto di vista ritmico, armonico, tonale, organologico. Basta pensare alla composizione stessa dell'orchestra: 2 ottavini, 3 flauti, 1 flauto in Sol, 4 oboi, corno inglese, clarinetto piccolo, 3 clarinetti, clarinetto basso, 4 fagotti, 2 controfagotti, 8 corni, tromba piccola, 4 trombe, tromba bassa, 3 tromboni, 4 tube, grancassa, guiro, piatti, piatto antico, tam tam, tamburo basco, triangolo, timpano piccolo, timpani, quintetto d'archi.
Su un tema musicale sommesso eseguito dal fagotto si apre la composizione, la natura si sveglia in maniera piuttosto lenta ed affaticata: è in arrivo la primavera. Il tema iniziale della Sagra fu uno dei più criticati nella prima esecuzione, probabilmente per la scelta di uno strumento come il fagotto, utilizzato prima di allora esclusivamente per l'accompagnamento e mai come solista.
Va a seguire la "Danza degli adolescenti", giovani fanciulli chi si addentrano nei misteri della natura; il brano si apre con gli archi che ribattono ritmicamente ogni tempo della misura, non c'è un tema definito e cantabile, ma solo brevi frasi affidate ai fiati, il ritmo è il vero protagonista. Un possente crescendo dell'orchestra, annunciato da un breve motivo eseguito dal corno e ripetuto come in eco dal flauto conclude il brano.
Nell'episodio "Il gioco del rapimento" sono presenti ritmi molto complessi, a descrizione di una danza nel massimo del suo svolgimento, e nelle "Danze primaverili" alcune fanciulle si uniscono agli adolescenti nella danza.
Seguono gli episodi "Giochi delle tribù rivali", "Adorazione della terra" e "Danza della terra".

 


 

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