Anno 2 Numero 43 Mercoledì 29.01.03 ore 23.45 |
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Direttore Responsabile Guido Donati |
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Irak: si prevedono circa mezzo milione di morti fra i civili British Medical Journal 2003;326:220 di Mohamed Dabbas Il Lancet e il British Medical Journal hanno pubblicato una lettera aperta firmata da circa 500 studenti ed ex-alunni del hanno indirizzato al premier Tony Blair. In questo appello si chiede di tener conto dei rischi sanitari legati all'impatto che una guerra contro l'Irak avebbe sulla popolazione. È stato calcolato che potrebbero morire quasi mezzo milione di civili, le conseguenze sociali e sanitarie sarebbero disastrose sia immediatamente, sia a medio e a lungo termine non solo per gli irakeni ma per molti altri paesi che si troverebbero implicati nei successivi aiuti alla popolazione. Le vittime sarebbero dalle 48.000 alle 260.000 durante il conflitto e nei mesi seguenti, 200.000 per le conseguenze sanitarie, circa 20.000 per l'eventuale guerra civile. Per non parlare dei 3.900.000 morti nel caso vengano utilizzate armi nucleari. E noi ricordiamo che i danni biologici delle bombe di Hiroshima e Nagasaki vengono tuttora pagati dalla popolazione giapponese che vede ripresentarsi neonati malformati e tumori fra i nipoti dei sopravvissuti. Vogliamo noi ripetere gli orrori che sono stati commessi durante la seconda guerra mondiale? Vogliamo aprire una nuova spirale di odio e di vendette? E non pensiamo che prima o poi quelle radiazioni arriveranno a noi attraverso l'aria, l'acqua e gli alimenti, e saranno i nostri figli ad ammalarsi?
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