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Anno 2 Numero 70 Mercoledì 06.08.03 ore 23.45 |
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Direttore Responsabile Guido Donati |
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EUROMEET JAZZ FESTIVAL MELLANO COMPADRES, FLAMENCO FIRMATO VENETO JAZZ Appuntamento a Montecchio Maggiore venerdì 8 agosto con Euromeet Jazz Festival, la rassegna firmata da Veneto Jazz in collaborazione con Operaestate Festival. Di scena il Mellano Compadres, ensemble flamenco di grande successo. In Piazza Municipio, con ingresso gratuito, alle ore 21.15, si esibirà questa formazione artistica a geometria variabile che per il festival vede quattro chitarre, due percussioni e due ballerine. Il repertorio alterna brani della tradizione flamenca composti dai suoi storici chitarristi (Montoia, Sabicas) a brani dei maestri contemporanei (De Lucia, Amigo), oltre a proprie composizioni originali. In programma quindi le focose Bulerias, le sensuali Colombianas, le allegre Sevillanas e Alegrias, le drammatiche Soleà e Seguijria. Il Mellano Compadres suona una musica di difficile esecuzione ma di facile ascolto, musica travolgente e viscerale anche per chi l'ascolta. Si tratta di uno dei rari gruppi flamenco esistenti in Italia specializzato in questo genere musicale e si distingue per la vivacità del repertorio proposto e per l'abilità strumentale dei suoi componenti trascinati dal loro leader in fughe e duelli all'ultima spada. Il gruppo è guidato dal maestro Giancarlo Mellano, fondatore della formazione, da anni impegnato nella diffusione della cultura flamenco chitarrista. Con Lui, sul palcoscenico, Christian Pontarollo e Cristiano Lazzarini alle chitarre, Leonardo D'Angilla alle percussioni, Manuela Carretta e Rosalia Mazzola come ballerine. Euromeet Jazz Festival sarà a Montecchio Maggiore ancora venerdì 15 agosto con il gruppo etnico dei Khukh Mongol (Piazza San Paolo) e giovedì 21 agosto con Luiz Lima Band (Piazza Fraccon).
Nel panorama chitarristico europeo esiste una tradizione strumentale che ha le sue radici nella cultura dei nomadi Manouches, una delle principali famiglie zingare del continente. Una tradizione in cui la musica più autenticamente gitana, già di per sé frutto della fusione di varie culture, assorbe gli elementi ritmico- armonici del jazz americano e che è stata resa nota in tutto il mondo dallo smisurato talento di Django Reinhardt. Nel cinquantesimo anniversario della sua scomparsa, è a questo grande musicista che il Manomanouche 4tet rende omaggio. L'appuntamento è per venerdì 8 agosto al Chiostro del Museo di Chioggia, in un concerto firmato da Veneto Jazz per Euromeet Jazz Festival. Il quartetto (formato da Florence Pons Fourcade al violino, Nunzio Barbieri alla chitarra acustica, Pierre Steeve Jino Touche al basso, Luca Enipeo alla chitarra acustica) nasce a Torino nel 2002 dall'incontro di musicisti di differente estrazione, con una consolidata esperienza professionale e con l'intento di far conoscere ad un pubblico più vasto la cultura e la tradizione musicale degli zingari Manouches. Un caso molto raro nel panorama musicale italiano, unico per la qualità della ricerca, dell'arrangiamento e per la valenza personale ed emotiva che questo progetto ha per i suoi componenti. Il concerto del Quartetto Manomanouche è completamente realizzato con strumenti acustici (due chitarre tipiche del jazz manouche, una fisarmonica e un contrabbasso) e la musica comprende, oltre a una scelta di arrangiamenti di brani di Django Reinhardt, alcuni standard da lui suonati, diversi valzer gypsy e musette, alcuni pezzi legati alla tradizione e alla musica da ballo manouche, nonchè brani originali. Si tratta di un personale ed originale lavoro di ricerca del suono, degli strumenti e dell'approccio caratteristici della musica Manouche, una musica basata sull'improvvisazione ed aperta alle contaminazioni, derivante principalmente dalla fusione del jazz Anni '30 e il folklore zingaro
Performance di jazz e pittura al Chiostro del Museo Civico di Bassano del Grappa, sabato 9 agosto, per la rassegna Euromeet Jazz Festival, organizzata da Veneto Jazz in collaborazione con Operaestate Festival. "Ascoltando immagini in paesaggi sonori" è il titolo del progetto che vede in scena il pittore Gabriele Amadori e i musicisti Stefano Battaglia (pianoforte) e Michele Rabbia (sassofono). La complessità dei linguaggi, l'abilità, la creatività e l'immediatezza del rapporto suono/segno/colore e la luce sono i presupposti di questa performance interdisciplinare progettata per far "vedere la musica e ascoltare l'immagine". Il risultato della singolare interazione che si viene a creare fra musica e pittura è nuovo modello d'opera d'arte totale, realizzata in tempo reale, viva ed unica nel suo genere, di cui rimane una memoria tangibile: una grande tela di 8 m x 3 m. Le azioni e le relazioni fra il pittore e i due musicisti danno luogo alla creazione di un nuovo linguaggio: ad ogni segno corrisponde un suono e ad ogni variazione di colore il suono si trasforma. Metamorfosi, questa, che avviene anche in senso contrario. Il pubblico, immerso nella percezione totale, realizza finalmente la possibilità di vedere la musica e ascoltare l'immagine. L'azione pittorica e quella musicale sono sostenute da una vera e propria drammaturgia illuminotecnica che suggerisce, di volta in volta, le atmosfere dei brani musicali, un'area della superficie pittorica, un ritmo narrativo ed un intreccio cromatico in continua relazione con la dinamica del gesto pittorico, che anticipa o segue le metamorfosi della partitura musicale: segni pittorici e spazi di luce a sostegno dell'unità dei linguaggi espressivi. Gabriel Amadori non è nuovo a queste proposte. La sua opera interdisciplinare "Tableau Vivant" è conosciuta in tutto il mondo e sostenuta e patrocinata dalL'UNESCO. L'idea ha avuto origine nel 1976 con le esperienze vocali di "Cantare la voce" di Demetrio Stratos, da cui si sviluppano le prime action painting pubbliche (Italia,Francia e Danimarca). Di seguito la ricerca si manifesta in vari ambiti della musica contemporanea: DIARIO '76 di Franco Donatoni, GEOMETRIE di Ornette Coleman, MICROCOSMOS di Béla Bartòk, THE PLANETS di Holtz, Piero Milesi, J. Cage, Reich etc... fino al TRIO PAF di Paolo Fresu, con cui sono state realizzate diverse music action-painting in Italia e in Francia. Con Piero Milesi ha progettato nel 1987 un originale concerto sull'acqua dei Navigli di Milano e Monaco di Baviera e sul lago dell'English Garden. Gabriele Amadori ha la cattedra di scenografia e light design alla Scuola d' Arte Drammatica Paolo Grassi di Milano e tiene seminari di illuminotecnica al Politecnico di Milano.
Nuovo concerto di Euromeet Jazz Festival. Sabato 9 agosto Veneto Jazz fa tappa a Musile di Piave in Piazza Indipendenza dove si esibirà la Jesolband, big band di 17 elementi fondata da Saverio Tasca, uno dei più grandi vibrafonisti al mondo. Il repertorio di questa numerosa jazz band, formata da notevoli jazzisti della scena italiana, permetterà di ripercorrere tutti i classici della storia della musica afro-americana. La band infatti ha mosso i primi passi prendendo come punto di riferimento le formazioni musicali degli anni '30 e '40 e le composizioni di autori quali Duke Ellington e Glenn Miller. Il repertorio oggi, sfruttando la versatilità dell'orchestra, spazia nella produzione musicale dell'ultimo secolo, proponendo sia i classici di Duke Ellington, Woody Herman e George Gershwin, sia i più recenti Sonny Rollins e Arturo Sandoval. Non manca inoltre qualche
incursione nella musica latina e rock. L'organico della JesolBand vanta una sostenuta sezione di fiati (quattro trombe, tre tromboni e cinque sassofoni) oltre alla tradizionale ritmica (batteria, chitarra, basso, pianoforte). Euromeet Jazz Festival ritorna a Musile di Piave sabato 16 agosto con Ernesttico Cuban Jazz 4tet.
ROGERIO TAVARES PRESENTA 'ORIENTE', FRA BRASILIAN JAZZ E BOSANOVA
Brasilian Jazz all'Euromeet Jazz Festival con il chitarrista e cantante sudamericano Rogerio Tavares. La rassegna, firmata da Veneto Jazz, farà tappa domenica 10 agosto a Villa Contarini di Piazzola sul Brenta (Pd) con uno dei gruppi di latin jazz più apprezzati della scena nazionale. Rogerio Tavares presenta il progetto "ORIENTE", ultima fatica discografica (Bayer Records) nata dall'incontro con il chitarrista Roberto Taufic, arrangiatore e co-autore di tre brani presenti nel disco, oltre ad aver firmato il brano "Ciranda". Il progetto vede in scena altri musicisti di talento, brasiliani e italiani: il fondatore della Banda Favela Roberto Rossi (batteria e percussioni), Giancarlo Bianchetti (chitarre e banjo), Simon Papa (cori e percussioni) e Maurizio Piancastelli (tromba, filicorni e percussioni). ORIENTE é stato presentato per la prima volta l'anno scorso ad ottobre nell'ambito del primo festival di musica brasiliana della città di Bologna, ottenendo un ottimo riscontro di pubblico e critica. Recentemente il gruppo è stato in Brasile per fare tre concerti di presentazione a Natal e Joao Pessoa, nel nord-est Brasiliano. Rogerio Tavares, nato nella città di Natal (nel nord-est del Brasile), ha infatti iniziato a suonare la chitarra all'età di 10 anni, prendendo proprio dal nord-est la maggiore influenza e ispirazione per la sua musica. Cantante, chitarrista e compositore alterna la sua attività concertistica tra l'Italia e il Brasile da ormai 10 anni; nel 1998 è stato invitato con la sua formazione "Zabumba Company" al Festival Latino-Americano di Modena e nel 2000 si è esibito nel Festival Latino-Americano di Torino assieme ad artisti del calibro di Chico Cesar e Daniela Mercury; nel 2001 e 2002 ha partecipato al festival "BLU RIMINI". Nel suo repertorio anche classici della Bossanova e degli artisti più significativi del Brasile. |
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