Anno 2 Numero 69 Mercoledì 30.07.03 ore 23.45

 

Direttore Responsabile Guido Donati

 

Il Teatro nei Luoghi:
l’Ente Teatrale Italiano per il Progetto Spartacus
nell’Anfiteatro Campano

Santa Maria Capua Vetere 5 agosto / 12 settembre


Uno spazio grandioso, l’Anfiteatro Campano di Santa Maria Capua Vetere, per accogliere il Progetto Spartacus, intitolato al mitico eroe tracio che, proprio nell’antica Capua, guidò la rivolta dei gladiatori trasformandola in una grande guerra al potere della Roma di Pompeo e Crasso. Un simbolo immortale delle lotte degli oppressi contro gli oppressori, ripopola lo spazio recuperato dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici delle Province di Napoli e Caserta con il patrocinio ed il sostegno della Regione Campania Assessorato all’Urbanistica, Politica del Territorio, Tutela dei beni Ambientali e Culturali, realizzato dall’ETI Ente Teatrale Italiano, con la direzione artistica di Aurelio Gatti.
Uno spazio, solo di due metri più piccolo del Colosseo ma più antico dell’arena di Roma a differenza della quale è rimasto completamente integro - dai sotterranei agli anelli perimetrali che agisce oggi con un palcoscenico di 400 mq e una cavea della capacità di oltre mille spettatori - sarà uno scenario privilegiato di eventi e spettacoli dal 5 agosto al 12 settembre.
Tredici gli appuntamenti tra danza, musica e teatro; una mostra sul fumetto; tre seminari tra cinema e drammaturgia, in attesa dell’importante esclusiva per l’Italia: Spartacus (domenica 31 agosto replica il 1° settembre), il balletto del Teatro dell’Opera di Novosibirsk, coreografato da Juri Grigorovic, sulle musiche di Aran Khatcaturian con l’orchestra dal vivo e un organico di 135 elementi. Molte le sezioni ospitate e diversi i luoghi per abitare l’intera struttura ed indicare la varietà artistica del ludus scenico, già fucina di sperimentazione di generi e punto di riferimento per l’intera comunità: i sotterranei adatti alla nuova drammaturgia contemporanea con proposte di teatro e danza; gli anelli perimetrali ove visitare la mostra curata da Marco Pellitteri; l’Anfiteatro che ospita cinque spettacoli ispirati all’uomo e alla sua vocazione di eroe; i seminari poi avranno la natura di veri e propri simposi posti all’interno della cinta esterna dell’anfiteatro stesso per iniziare all’imbrunire e proseguire fino a sera.
Un progetto importante perché combina diverse sinergie: l’Ente Regione che ha disposto i fondi e la Soprintendenza per i Beni Archeologici che da anni opera per la riapertura e la fruizione teatrale delle aree archeologiche; l’intervento dell’Eti inoltre, assicura la possibilità di abbinare l’esclusività del luogo alle necessità dello spettacolo: l’Ente infatti, ha l’intenzione di indirizzare la sua politica a favore del recupero di spazi archeologici adatti alla comunicazione di scena, con un impegno particolare per interventi nelle aree disagiate del Sud. Non solo coordinatore dunque, ma creatore di appuntamenti.

ETI

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