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ERAVAMO 7 SORELLE
Un gran signore del teatro
Teatro boulevardier e teatro d’amore, teatro borghese e teatro di costume, satirico, salottiero, idilliaco, d’evasione. Teatro dei “telefoni bianchi” (per confrontarlo con un certo cinema di successo degli anni ’30), ma anche teatro comico, sentimentale, rosa o “sophisticated comedy”. Definito in vari modi, spesso contraddittori tra loro, il teatro di De Benedetti è sostanzialmente un teatro umoristico che non travalica mai il limite del buon gusto, un teatro comico che a tratti suscita il riso ma più spesso il sorriso, simpatia – sempre - mai dileggio e dissacrazione. “Brutto segno quando in una cultura comincia ad affievolirsi l’umorismo! Significa che gli individui stanno rinunciando alla propria libertà!” – soleva ripetere.
Ogni sua commedia nasce da una trovata originale già di per sé umoristica, poi si sviluppa armoniosamente con personaggi sempre perfettamente orchestrati tra loro. Scrittore elegante dallo stile scorrevole, De Benedetti possiede l’abilità di inventare e risolvere situazioni, creando un’atmosfera raffinata con dialoghi - tra i più belli scritti per il teatro - brillanti, ricchi di spirito e di grazia.
Nato a Roma nel 1892 da una colta famiglia israelitica, cresce in un ambiente ricco di stimoli artistici e culturali. Scrive la sua prima commedia durante il primo conflitto mondiale e la vede rappresentata dalla grande Irma Grammatica nel 1918. Ottiene enormi successi in Italia e all’estero ed attori di altissimo livello sono gli interpreti delle sue opere: la Merlini, Cimara, Tofano, Falconi, Gandusio, De Sica, Rissone, Melnati, Ferrati, Besozzi, Pagnani, Cervi, Ninchi. Durante il periodo fascista, perseguitato dalle leggi razziali, per vivere e lavorare rinuncia a firmare le sue opere e le tante sceneggiature che figurano con nomi altrui.
Sono suoi alcuni dei più bei film di quegli anni da “Un garibaldino al convento” a “Quattro passi tra le nuvole”, da “Teresa Venerdì” e “Maddalena zero in condotta”.
Dopo la guerra conosce di nuovo la fama: le sue commedie infatti sono state tradotte in ben 27 lingue e rappresentate continuamente in tutto il mondo fino ai giorni nostri. Tra i titoli più famosi “Due dozzine di rose scarlatte”, “Non ti conosco più”, “L’armadietto cinese”, “Gli ultimi 5 minuti”. Anche per il cinema fu autore molto prolifico, soggettista e sceneggiatore di oltre 120 films.
Muore a Roma nel 1970.
Nasce nel 1937 come sceneggiatura per un film con la regia di Nunzio Malasomma e la partecipazione di attori quali Antonio Gandusio, Nino Besozzi e Sergio Tofano.
Dopo la guerra, Remigio Paone, prevedendone il successo, ne realizza una rivista per Totò e Mario Castellani, che va in scena nel gennaio del’46 al Quattro Fontane. Anni dopo un produttore francese chiede a De Benedetti di aggiornare la sceneggiatura per Maurice Chevalier. Il successo francese rimbalza di nuovo in Italia dove il film viene tradotto di nuovo come “I sette peccati di papà”. Questa versione, curata e ridotta da Claudio D’Amico, è la prima versione come commedia, arricchita da canzoni d’epoca di Bixio e Cherubini.
NOTIZIE SULLA COMMEDIA
“ERAVAMO 7 SORELLE” DI ALDO DE BENEDETTI REGIA DI CLAUDIO D’AMICO
DAL 14 AL 30 MARZO 2003 AL TEATRO IN PORTICO C.NE OSTIENSE 195/B TEL. 06/5744854
DIREZIONE ARTISTICA DEL TEATRO: MASSIMO RUSSO
POSTI 236
ORARIO BOTTEGHINO: TUTTI I GIORNI ORE 10-14 E 15-19
ORARIO SPETTACOLI : DA MARTEDI’ A SABATO ORE 21 - DOMENICA ORE 18
PREZZI: INTERO EURO 14 RIDOTTO 9
www.inportico.it
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