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Anno 1 Numero 35 Mercoledì 04.12.02 ore 23.45

 

Direttore Responsabile Guido Donati
   

Povertà e salute, l'esperienza del San Gallicano premiata dall'OMS

di Lorella Salce

Si sono conclusi i lavori del IX Workshop Internazionale "Cultura, Salute, Migrazioni". Gli interventi ed i temi trattati sono stati tanti, impegnativi, stimolanti e ricchi di testimonianze di esperienze diverse, ma come filo conduttore l'attenzione per l'uomo nella sua totalità.

Aldo Morrone, Direttore della S.C. di Medicina delle Migrazioni, del Turismo e di Dermatologia Tropicale dell'Istituto San Gallicano e coordinatore scientifico dell'evento ha concluso: "Abbiamo dimostrato in queste tre giornate, che investire nella salute dei più poveri, dei senza fissa dimora, dei ROM, dei rifugiati ecc. è l'unico modo che abbiamo per assicurare ai nostri figli un futuro sano".

Erio Ziglio dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, ha spiegato perché tra tutti i modelli europei analizzati, quello del Servizio di Medicina delle Migrazioni è stato scelto come "centro di eccellenza" raccomandato ai 51 governi che hanno partecipato al Congresso Mondiale su "Povertà e Salute". "Interventi di prevenzione operata sui più deboli garantiscono la riduzione di costi e di ricoveri, investire quindi sulla salute dei poveri consente, insieme con altre variabili come il lavoro, il reale sviluppo dei paesi."

Pier Luigi Vigna, Direttore Nazionale Antimafia, ha indicato nella "solidarietà transnazionale, in pratica nella vera cooperazione istituzionale tra Stati, la possibilità per una legalità che attraversi tutte le frontiere e che tuteli le migrazioni con particolare attenzione a quelle involontarie legate all'immenso traffico di "tratte umane". Don Luigi Ciotti del Gruppo Abele, il Presidente e il Direttore Generale dell'Agenzia di Sanità Pubblica del Lazio, On. Gramazio e Prof. Splendori, ed ancora ricercatori e cattedratici delle principali università italiane hanno portato il loro contributo e si sono confrontati su: cultura, cultura di solidarietà, di salute di prevenzione, e quindi informazione, educazione, possibili politiche sanitarie; dati di attività clinica e di ricerca svolte su minoranze sia in Italia che nei paesi poveri del mondo; i vari fenomeni legati alle migrazioni dei popoli e gli orientamenti ritenuti vincenti; la globalizzazione delle emergenze sanitarie e l'importanza dell'approccio olistico della medicina; ed ancora pace, guerre, vittime della violenza.

La testimonianza di un viaggio e di un'esperienza avviata in Etiopia a favore dei malati di lebbra e AIDS, la testimonianza personale delle torture subite da un ragazzo kurdo che oggi fa il mediatore culturale, e quella di un uomo, Franco, divenuto per una serie di circostanze negative un senza fissa dimora dopo una brillante vita da manager sono stati i momenti emotivamente più forti per comprendere che la "solidarietà è una risorsa personale e sociale", e che è possibile "guarire con la solidarietà", perché esiste "una cura", "una guarigione" e un'umanità da cui attingere le risorse", ha sottolineato Mons. Pintor, della CEI.

La difesa e la promozione della dignità umana quindi sono il primo passo, la salute è una conseguenza di educazione, sensibilizzazione a comportamenti preventivi, cura e assistenza medica alle persone più a rischio e più legate a fenomeni migratori.

 

 

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