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L’ATENEO PARMENSE TRA I PROMOTORI DI
UNA MOSTRA ARCHEOLOGICA A DURAZZO:
“DURRES – 3.000 ANNI DI CIVILTÀ, Orgoglio e responsabilità”
Anfiteatro di Durres, 2 agosto-30 ottobre 2003
L’iniziativa è realizzata con la collaborazione tra ONU, Governo italiano e Governo albanese
www.unipr.it
L’Università di Parma è tra i promotori di una mostra archeologica a Durazzo (Albania), intitolata “Durres–3.000 anni di civiltà, Orgoglio e responsabilità”, che si terrà nell’Anfiteatro di Durres (Durazzo), dal 2 agosto al 30 ottobre 2003.
La mostra è realizzata nell’ambito dell’iniziativa italo-albanese “Progetto Durres, azione di cooperazione decentrata nel settore del patrimonio archeologico e culturale”.
Il Progetto Durres è finanziato dal Governo italiano e condotto da UNOPS-Durazzo (Progetto di sviluppo delle Nazioni Unite per Durazzo), dall’Università di Parma e dal Dipartimento di Archeologia di Durres, ed è volto alla salvaguardia, valorizzazione e fruizione dei beni archeologici della città e del territorio attraverso il supporto e la collaborazione scientifica e tecnologica al restauro, alla programmazione urbanistica, alla formazione professionale, all’imprenditoria nel settore culturale.
Il referente dell’Ateneo parmense per questo progetto è la prof. Sara Santoro, che coordina un gruppo di lavoro composto da laureati e laureandi delle Università di Parma e di Durazzo.
Per informazioni sulla Mostra “Durazzo: 3.000 anni di civiltà”, prenotazioni, visite guidate: tel. 00355.052.23790; internet:
www.dyrrachium2003.com - e-mail:
infoekspozita@durresionline.com
. Orario 9-13 17-21 ingresso: 100 lek, 1 euro.
Presentazione mostra
Nelle gallerie dell’anfiteatro romano di Durres, questa mostra illustra la lunghissima, straordinaria vicenda di civiltà di una città adriatica, nata per essere una porta sempre aperta fra Oriente e Occidente. I pannelli della mostra si integrano con i materiali del ricchissimo Museo Archeologico e con i monumenti antichi sparsi per la città in un suggestivo percorso.
Epidamnos/Dyrrachion, la città con due nomi, fu fondata da coloni Greci nel 627 a.C. in una posizione strategica di controllo delle rotte dell’Adriatico. Fu una città potente, ricca, aperta, in cui Illiri e Greci si mescolarono. Divenuta protettorato romano nel 228 a.C., la sua importanza crebbe ulteriormente con la costruzione della via Egnatia, la strada che attraversava i Balcani, collegando Roma con Costantinopoli. Nel periodo bizantino fu fortificata con potentissime mura. Considerata la chiave dei Balcani, fu al lungo contesa fra Bizantini, Bulgari, Normanni, Angioini, Veneziani e Turchi. Del periodo antico conserva splendidi monumenti, come l’anfiteatro, le terme, le mura, il Foro Circolare, nonostante i terremoti che la distrussero in più occasioni.
Oggi questa città, in pieno sviluppo, è chiamata di nuovo a svolgere il suo ruolo di libera e pacifica porta di quell’asse di comunicazioni che congiungerà i Balcani all’Europa riunita, e a diffondere i valori della sua millenaria cultura salvaguardando i tesori del suo eccezionale patrimonio archeologico e storico con orgoglio e responsabilità.
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