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ENTE PARCO NAZIONALE DEL CILENTO E
VALLO DI DIANO
IL PARCO PROMUOVE L’ALTA FORMAZIONE
MASTER IN “POLITICA DEL PAESAGGIO” PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE.
Domenico Nicoletti*
www.pncvd.it
L'Ente Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano ha coofinanziato un progetto su “POLITICA DEL PAESAGGIO” per un'attività di Alta Formazione del bando MIUR (Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca), nell'ambito del Programma Operativo Nazionale per le Regioni dell'Obiettivo 1 - Ricerca Scientifica, Sviluppo Tecnologico, Alta Formazione 2000-2006.
Il Parco come "soggetto Proponente" e la Comunità Montana Lambro e Mingardo come "soggetto Attuatore" hanno organizzato una risposta all'avviso pubblico per l’Asse III “Sviluppo del Capitale umano di eccellenza” . E' stata scelta la azione III, rivolta alla creazione di “Esperto in Salvaguardia Gestione e Pianificazione del Paesaggio Mediterraneo”.
Con questo progetto il Parco attiva uno dei fondamenti della Convezione Europea sul Paesaggio, promossa dall’Assemblea delle autonomie locali del Consiglio D’Europa, sottoscritta a Firenze il 20 ottobre 2000. I temi della sensibilizzazione, formazione ed educazione, specificamente previsti nell’art. 7 della Convenzione, impegnano le autorità locali ad accrescere la sensibilizzazione della società civile, delle organizzazioni private e delle autorità pubbliche al valore dei paesaggi, al loro ruolo e alla loro trasformazione e a promuovere la formazione di specialisti nel settore della conoscenza e dell’intervento sui paesaggi; dei programmi pluridisciplinari di formazione sulla politica, la salvaguardia, la gestione e la pianificazione del paesaggio destinati ai professionisti del settore pubblico e privato e alle associazioni di categoria interessate; degli insegnamenti scolastici e universitari che trattino, nell’ambito delle rispettive discipline, dei valori connessi con il paesaggio e delle questioni riguardanti la sua salvaguardia , la sua gestione e la sua pianificazione.
Il ruolo del Parco fortemente impegnato nell’attuazione dei principi della Convenzione Europea del Paesaggio, riguarda il perseguimento degli obiettivi di qualità paesaggistica riguardanti i paesaggi dell’area protetta.
Oltre all’avvio del Piano del Paesaggio, e alla promozione di un apposito Osservatorio, questo Master intende attivare la formazione di adeguate figure professionali fondamentali per perseguire l’obiettivo della qualità paesaggistica.
Lungi dall’esaurirsi nella difesa conservativa delle bellezze panoramiche o di alcuni siti di eccezionale prestigio, la tutela attiva del patrimonio paesistico, estesa – come raccomanda la Convenzione – a tutto il territorio, può contribuire in modo decisivo all’affermazione di nuovi modelli di sviluppo sostenibile, riconciliati coi processi naturali e coerenti con le memorie, le tradizioni culturali e i valori identitari che le diverse realtà territoriali hanno saputo esprimere ed arricchire nel corso dei secoli. Essa lancia un ponte tra la conservazione della natura e quella del patrimonio culturale, chiamando a raccolta saperi e competenze diverse, sollecitando nuove forme di governo e di “governance” fondate sulla cooperazione inter-istituzionale e la partecipazione responsabile degli attori sociali.
" Salvaguardia dei paesaggi " riguarda i provvedimenti presi allo scopo di preservare il carattere e la qualità di un determinato paesaggio al quale le popolazioni accordano un grande valore, che sia per la sua configurazione naturale o culturale particolare. Tale salvaguardia deve essere attiva ed accompagnata da misure di conservazione per mantenere gli aspetti significativi di un paesaggio.
" Gestione dei paesaggi " riguarda i provvedimenti presi conformemente al principio dello sviluppo sostenibile per accompagnare le trasformazioni provocate dalle esigenze economiche, sociali o ambientali. Tali provvedimenti potranno riguardare l'organizzazione dei paesaggi o gli elementi che li compongono. Mirano a garantire la cura costante di un paesaggio e a vigilare affinchè evolva in modo armonioso, allo scopo di soddisfare i fabbisogni economici e sociali. La gestione dovrà essere dinamica e dovrà tendere a migliorare la qualità dei paesaggi in funzione delle aspirazioni delle popolazioni.
" Pianificazione dei paesaggi " riguarda il processo formale di studio, di progettazione e di costruzione mediante il quale vengono creati nuovi paesaggi per soddisfare le aspirazioni della popolazione interessata. Occorre elaborare autentici progetti di pianificazione, soprattutto nelle aree maggiormente colpite dal cambiamento e fortemente deteriorate (periferie, zone perturbane ed industriali, litorali). Tali progetti di pianificazione si pongono come obiettivo la radicale ristrutturazione dei paesaggi degradati.
Nella ricerca di un buon equilibrio tra la protezione, la gestione e la pianificazione di un paesaggio, occorre ricordare che non si cerca di preservare o di "congelare" dei paesaggi ad un determinato stadio della loro lunga evoluzione. I paesaggi hanno sempre subito mutamenti e continueranno a cambiare, sia per effetto dei processi naturali, che dell'azione dell'uomo. In realtà, l'obiettivo da perseguire dovrebbe essere quello di accompagnare i cambiamenti futuri riconoscendo la grande diversità e la qualità dei paesaggi che abbiamo ereditato dal passato, sforzandoci di preservare, o ancor meglio, di arricchire tale diversità e tale qualità invece di lasciarle andare in rovina.
"Il paesaggio – ebbe a dichiarare il Ministro dei Beni Culturali Italiano alla firma della Convenzione - racchiude non solo la storia dei luoghi e di coloro che li hanno abitati, il lavoro che nei secoli ne ha modellato le forme, il nostro amore per la bellezza ma anche la nostra responsabilità verso le generazioni future. Il Paesaggio non è solo il passato, è anche il futuro: ecco perché nell'esercizio dell'attività di tutela si misura la nostra capacità di conciliare conservazione e sviluppo, crescita economica ed equilibrio ambientale."
*Direttore del Parco
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