|
Folìa
produzione 2003
Roma, Teatro Greco 18-19 settembre
lo spettacolo, nato da un’idea di Ricky Bonavita e Riccardo Marini,
è stato realizzato con la collaborazione del Festival Barocco di Viterbo
Progetto artistico Ricky Bonavita e Theodor Rawyler
Coreografia e regia Ricky Bonavita
Consulenza musicale Riccardo Marini, Direttore Artistico Festival Barocco
Musiche Johann Sebastian Bach, Arcangelo Corelli, Antonio Vivaldi, Sébastien de Brossard
Disegno luci Danila Blasi
Allestimento scenografico Antonella Bonavita
Costumi Marco Carrara
Interpreti Roberta Bassani, Monica Lavezzari, Sara Rossi, Daniele Amenta, Ricky Bonavita, Theodor Rawyler, Giovanni Scura
L’idea per questa nuova produzione nasce dal desiderio di una possibile collaborazione tra la Compagnia Excursus e il Festival Barocco di Viterbo.
Il programma musicale scelto accompagna una nuova creazione di Ricky Bonavita, articolata in sei diverse coreografie: un possibile incontro tematico e stilistico fra musica barocca e danza contemporanea, ed anche un’ipotesi di ricerca contenutistica sull’attualità di alcune partiture scelte da quel repertorio musicale.
Sei quadri che si differenziano per tematiche e personaggi, ma prima ancora per la scelta delle relative partiture musicali che hanno diversamente stimolato la creazione. Si passa dunque dalla passionale Suite n° 1 in Sol Maggiore per solo violoncello di Johann Sebastian Bach, alle Leçons des morts di Sébastien de Brossard, una partitura per soprano e controtenore, ricca di spessore emotivo, per chiudere il primo tempo dello spettacolo con il brillante Concerto in La Minore opera 3, n° 6 da l’Estro Armonico di Antonio Vivaldi. Apre il secondo tempo la Folìa, tema con variazioni in Re Minore per violino e cembalo di Arcangelo Corelli, seguito da alcuni movimenti della Partita n° 2 in Re Minore per solo violino di Johann Sebastian Bach, ed infine il Concerto in Si Minore RV424 per violoncello, archi e clavicembalo di Antonio Vivaldi, che accompagna un misterioso ballo, con l’arrivo di strani personaggi.
Danza e musica barocca s’incontrano così per una contaminazione in cui la tecnica e la dinamica dello stile di movimento propongono un’azione dove convivano la gestualità con l’astrazione della linea, l’azione drammaturgica con l’uso dello spazio e del ritmo, il lirismo e la stilizzazione delle forme con la poetica e l’emozione dei contenuti. I brani musicali scelti, vere architetture ritmiche e polifoniche, stimolano, proprio per la ricchezza di sfumature armoniche e melodiche, alla creazione di partiture coreografiche dense di situazioni e personaggi diversificati, nei quali si possono trovare elementi romantici, trasgressivi, inquietanti, pacificanti, per dare luogo ad atmosfere in continuo divenire.
|
|