Anno 2 Numero 78 Suppl.

 

Direttore Responsabile Guido Donati

 

ATMOSFERE ANTARTICHE ALL’ACQUARIO DI GENOVA

Inaugurate oggi cinque nuove vasche

www.acquariodigenova.it 

Genova, 2 ottobre 2003 - Il continente antartico non è più così lontano. Anzi, è proprio a un passo da casa. 
Per la prima volta in Europa l’Acquario di Genova ospita, all’interno di cinque nuove vasche, le forme di vita del “deserto di ghiaccio”: organismi che, per poter vivere in condizioni climatiche estreme, hanno sviluppato particolarissime forme di adattamento. Questa importante operazione, che rende l’Acquario ancora più completo, va letta nell’ottica della mission della struttura: far conoscere le meraviglie della varietà di forme viventi, esistente in natura, e sensibilizzare il pubblico circa la tutela e la conservazione della biodiversità.
L’ice fish, con i suoi bagliori argentei, gli splendidi anemoni di mare, le stelle marine dal colore rosso, i grandi bivalvi, i chitoni, molluschi dalla curiosa conchiglia, da oggi affascinano i visitatori dell’Acquario in un’apposita nuova sezione. Un’occasione unica per osservare da vicino la fredda bellezza di un mondo ancora tutto da scoprire.

La possibilità di esporre specie così straordinarie è frutto della proficua collaborazione instauratasi tra l’Acquario di Genova, l’ENEA, l’Università di Genova e il Museo Nazionale dell’Antartide. La sinergia è stata avviata lo scorso inverno, in occasione della XVIII spedizione del Programma Nazionale Ricerche in Antartide: un’operazione che ha permesso la partecipazione di un biologo dell’Acquario di Genova, Giovanni Schimmenti, alla missione organizzata da ricercatori dell’Università di Genova, dell’ENEA e del Museo Nazionale dell’Antartide. Nel corso della spedizione si è stabilito di raccogliere e trasportare in Italia alcune forme di vita locali, allo scopo di favorire lo studio del comportamento delle specie antartiche e, di conseguenza, l’individuazione di modalità per proteggerle. Giunti a Genova a bordo di un container refrigerato, gli organismi antartici sono stati mantenuti all’interno degli impianti allestiti nel container e in parte ospitati presso il Museo Nazionale dell’Antartide e presso la struttura del Dipartimento per lo Studio del Territorio e delle sue Risorse dell’Università di Genova. Nel mentre, lo staff dell’Acquario di Genova ha portato a termine l’allestimento delle vasche atte a contenere le nuove specie e a riprodurre le difficili condizioni di vita dell’ambiente antartico.

Dopo un’estate di intenso lavoro dello staff acquariologico e tecnico, l’Acquario è quindi oggi in grado di offrire, all’interno di cinque vasche, lo spettacolo unico della vita nei ghiacci. L’operazione, che ha richiesto un investimento di 150.000 €, offre ai visitatori la possibilità di osservare da vicino, senza alcun sovrapprezzo sul costo del biglietto, autentiche meraviglie della natura, in grado di sopravvivere alle condizioni ambientali più rigide. 

La partecipazione dell’Acquario di Genova al Programma Nazionale di Ricerche in Antartide proseguirà anche nel 2004: un acquarista sarà ospite nuovamente della spedizione in partenza per Baia Terra Nova nel primo trimestre del 2004. Parallelamente a Genova continuerà la messa a punto dei protocolli idonei alla conservazione di questi organismi.


LE SPECIE OSPITATE

- Chionodraco hamatus (Icefish)
I “pesci del ghiaccio” hanno una particolarità che li distingue dal resto dei vertebrati. La famiglia dei Cannictidi, cui appartengono, è caratterizzata infatti dall’assenza di emoglobina, ovvero della proteina contenuta nei globuli rossi del sangue che trasporta l’ossigeno ai tessuti. In questa specie l’ossigeno, necessario alla sopravvivenza, si trova in soluzione nel sangue incolore e viene prelevato dall’ambiente sia attraverso le branchie, sia attraverso la cute riccamente vascolarizzata. Gli “Icefish”, che misurano fino a 40 cm., si alimentano di pesce. 

- Urticinopsis antartica 
L’anemone dei ghiacci vive da 6 a 220 metri di profondità. Ha un corpo cilindrico, il cui diametro arriva a misurare undici centimetri, e tentacoli arancioni. Può arrivare a possederne ben 800! Si nutre di stelle e ricci di mare. Talvolta si introflette per ingoiare la preda.

- Adamussium colbecki
E’ un mollusco filtratore che vive sui fondali fino a 1500 metri di profondità. E’ caratterizzato da una conchiglia sottile di colore rosso-violaceo, striata da circa venti righe radiali e lunga al massimo 25 cm.. I giovani della specie si attaccano spesso alle valve superiori degli individui adulti attraverso fili di bisso. Questo stratagemma è doppiamente utile per avere la meglio sui predatori: sia perché le dimensioni dell’individuo percepite sono molto più grandi di quelle reali, sia perché i giovani possono in questo modo sfruttare la maggiore velocità nella fuga degli adulti. Adamussium è in grado di nuotare per brevi periodi sbattendo le valve e può vivere fino a 20 anni.

- Odontaster validus
Le stelle del freddo sono di colore rosso e vivono in prevalenza tra i 15 e i 200 metri di profondità. Possono tuttavia essere ritrovate anche a 900 metri. Sono onnivore e presentano un dieta molto varia: si nutrono infatti di piccoli crostacei, di molluschi, di gasteropodi, ma anche di spugne ed alghe. 

- Nuttallochiton mirandus
E’ un mollusco che vive sui fondali, tra 65 e 760 metri di profondità. Possiede una conchiglia rigida, costituita da otto placche parzialmente sovrapposte, che consente il movimento sulle superfici rigide e irregolari. Ha una lingua, chiamata radula, necessaria per l’alimentazione: rigida e uncinata, permette di attaccare e distruggere colonie di briozoi.

Trematomus bernacchii
È un pesce comune nei primi 200 m. di profondità. Si nutre di organismi bentonici, in particolare di molluschi. Si riproduce tra ottobre e dicembre, deponendo di preferenza le uova nelle cavità delle grandi spugne antartiche.

Histiodraco velifer
Come tutti i rappresentanti della sua famiglia, questo pesce è dotato di un caratteristico barbiglio che utilizza come organo di senso e per attirare le eventuali prede. È una specie sedentaria che rimane spesso immobile sul fondale.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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