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Laurea honoris causa a Folco Quilici
Il riconoscimento al grande regista ferrarese
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Giovedì 13 marzo alle ore 11, nell'Aula Magna
dell'Università, via Savonarola n. 9, si terrà la cerimonia di conferimento della laurea "honoris causa" in Operatorio del
turismo culturale.
Dopo il saluto del Prof. Francesco Conconi, Magnifico Rettore e la presentazione del laureato da parte del Prof. Daniele Seragnoli, il Prof. Carlo Alberto Campi, Preside della
Facoltà di Lettere e Filosofia darà lettura della motivazione.
Quindi il conferimento del Diploma di laurea e la Lectio doctoralis dal titolo "Il turismo culturale tra passato e futuro".
Folco Quilici (nato a Ferrara nel 1930) è autore di una produzione cinematografica, letteraria e giornalistica che assume caratteri di eccezionalità per qualità e quantità, così come sono assai vasti i suoi interessi culturali e poliedrici i suoi interventi.
Sicuramente Folco Quilici può essere considerato uno dei primi registi ad aver descritto in forme altamente artistiche, ed anche scientificamente ineccepibili, il rapporto tra l'uomo e il mare: film come Sesto Continente (Premio Speciale alla Mostra del Cinema di Venezia del 1954) e Ultimo Paradiso (scritto con Ennio Flaiano, Orso d'Argento al Festival di Berlino del 1956), hanno dato un grande contributo alla divulgazione delle tematiche ambientali, ma anche sociali e culturali, relative alle popolazioni dell'Oceania, favorendo così la conoscenza di realtà tanto lontane in momenti in cui le informazioni su quei luoghi erano molto limitate.
Alla forte caratterizzazione artistica e all'elevato spessore culturale della produzione cinematografica si sono aggiunte realizzazioni di reportages di viaggi e produzioni letterarie che hanno fatto conoscere in tutto il mondo paesi e popoli spesso ignorati dalla pubblicistica tradizionale. Ai suoi numerosissimi documentari a carattere culturale hanno collaborato alcuni tra i più affermati scrittori italiani, da Flaiano a Calvino, da Sciascia a Silone, da Piovene a Comisso.
Il suo interesse per la geografia dei luoghi visitati rende subito evidente al lettore o allo spettatore le peculiarità ambientali, gli attributi antropici, le definizioni etnoculturali e antropologiche, le caratteristiche della storia e dell'arte, che egli riesce ad interpretare con la sapienza del grande regista e rara specializzazione scientifica. Basta pensare alla serie di filmati come Mediterraneo (1971/1976) o L'Uomo europeo (1976/1980), alla cui realizzazione ha collaborato Fernand Braudel, o alla serie dedicata all'archeologia subacquea, dove si è giovato dell'assistenza di Sabatino Moscati, o alle collaborazioni con Levi Strauss e con Leroy-Gouran, per cogliere il rigore scientifico della sua opera.
In tutta l'opera di Folco Quilici sono costanti la ricerca, il confronto e la identificazione di aree culturali diverse ed è evidente la volontà di favorire, attraverso la divulgazione delle bellezze ambientali di territori poco noti e delle peculiarità culturali di gruppi umani appartati, la diffusione delle conoscenze delle varie regioni del mondo. Tutto questo ha indotto la Società Geografica Italiana a nominarlo, nel 2001, Socio corrispondente.
Anche la recente produzione letteraria, come i romanzi Cielo Verde (1997) e L'Abisso di Hatutu (2001), ha come presupposto la precisa e approfondita conoscenza dei luoghi nei quali si svolge la narrazione; l'ambientazione è sempre collocata in luoghi suggestivi, chiaramente descritti con spiccata capacità divulgativa e coinvolgimento per rendere al meglio un paesaggio, un ambiente o una cultura da difendere e da salvare da tutti i rischi e i pericoli che la realtà contemporanea
comporta
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