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Il falso è
servito
L'esposizione del Museo del Falso intitolata "Il falso è servito", è già
partita alla volta di Verona, dove, nell'ambito della "Fieragricola
nazionale" (6 -9 marzo), la più importante manifestazione fieristica
italiana dedicata all'agricoltura ed alle produzioni agroalimentari,
testimonierà gli esiti delle ricerche svolte nell'Ateneo Salernitano dal
Centro Studi sul Falso sulle molteplici forme che può assumere la
falsificazione dei prodotti alimentari.
L'esposizione sarà ubicata negli stand della Federazione Nazionale dei
Coltivatori Diretti che l'ha richiesta per poter ribadire, ancora una volta,
anche grazie all'autorevolezza scientifica del Centro Studi sul Falso ed all'efficacia comunicativa dei "reperti" acquisiti dal Museo del Falso, l'esigenza di una maggiore tutela della qualità e della sicurezza dei cibi,
nonché dell'autentico "made in Italy" alimentare.
Le vetrine contengono un'ampia rassegna di esempi di cibi e di bevande, mediante i quali viene imbandito una sorta di "pranzo degli orrori" e sono
evidenziate le quattro principali modalità di manifestazione dell'attività
di manipolazione illecita dei prodotti alimentari: la falsificazione della
loro identità merceologica, la falsificazione della loro identità aziendale,
la falsificazione della loro origine e provenienza geografica e, infine, la
falsificazione della loro età. Nessun alimento sembra essere sfuggito, in
questi anni, alle pratiche ingannevoli dei falsari: dalla farina (e, quindi
dalla pasta e dal pane), all'olio di oliva, dal concentrato di pomodoro alla
frutta ed agli ortaggi, dai latticini alla carne, dal pesce al prosciutto,
dal vino allo champagne.
"Il Falso è servito" - le falsificazioni del nostro cibo quotidiano" fu il
tema di un convegno che il 29 ottobre 2001, promosso dal Direttore del centro Studi sul falso, prof. Salvatore Casillo.
Come da esperienza ormai consolidata, anche quell'appuntamento fu
accompagnato dall'apertura della relativa esposizione museale presso l'antisala delle Presidenze di Facoltà che, a distanza di due anni, connota
una straordinaria attualità e che sarà una delle "chicche" dell'appuntamento
fieristico veronese.
L'evento dimostra ancora una volta come l'Ateneo di Salerno, sul tema delicato delle contraffazioni non solo merceologiche ma sul versante di una
vera e propria dimensione industriale e tecnologicamente avanzate, ricopra a
livello nazionale ed internazionale, un ruolo di ricerca centrale e protagonista.
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