Anno 2 Numero 44 Mercoledì 05.02.03 ore 23.45 |
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Direttore Responsabile Guido Donati |
Parliamo
di Eutanasia
Tema delicato e spinoso, quello dell’eutanasia. Basta appena accennare all’opportunità di fornire una soluzione civile e legale a chi chiede di poter mettere fine alla propria vita se colpito da una malattia terminale, perché si alzi immediatamente il livello della polemica. A trattare l’argomento è Giovanni Franzoni, animatore delle comunità cristiane di base e sensibile ai temi che toccano le persone comuni. Lo fa in un libro di 120 pagine “La morte condivisa. Nuovi contesti per l’eutanasia”. L’idea è quella di mettere mano ad un tema cruciale del nostro tempo, proprio a partire dal termine eutanasia “parola insufficiente – secondo l’autore – per definire un insieme di comportamenti medici, sociali e di altro significato etico, che accompagnano la fine della vita”. Non c’è una buona morte e una cattiva morte ma c’è un evento che appartiene alla vita e che va condiviso socialmente. In modo che la fine della vita non rappresenti una vergogna od un peccato, ma una delle possibilità date all’uomo. Da vivere con responsabilità. Un concetto sul quale si confronteranno Giovanni Berlinguer, Docente presso il Dipartimento di biologia animale e dell'Uomo dell'Università degli Studi di Roma "La Sapienza" è stato Presidente della Commissione Nazionale per la Bioetica, Don Carlo Molari, teologo cattolico e Maria Sbaffi Girardet, Presidente della Commissione ecumenica delle chiese valdesi e metodiste, coordinati da Mario Alighero Manacorda, Docente di Storia dell'Educazione - Università La Sapienza – Roma. |
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