Anno 2 Numero 61 Mercoledì 04.06.03 ore 23.45

 

Direttore Responsabile Guido Donati

 

I Passeggeri del Tempo

www.abraxa.it

Abraxa Teatro, compagnia internazionale di sperimentazione teatrale, è da sempre impegnata per la valorizzazione del teatro contemporaneo ed in particolare è interessata a creare un’integrazione del teatro di ricerca con le tematiche sociali del proprio tempo.
Per questi motivi ha ideato e organizzato una serie di manifestazioni che cercano di esprimere questi contenuti per farli vivere e raggiungere così il fine principale di ogni forma teatrale: dare e ricevere emozioni.

“I Passeggeri del Tempo” è il titolo di un progetto scenico originale di teatro urbano, creato e allestito da Abraxa Teatro con la partecipazione dei propri attori e di quelli provenienti da cinque giovani gruppi di teatro romani: “Barattieri”, “Masnadieri”, “Residui Teatro”, “Scaccomatto” e “Stradevarie”.
E' l'epilogo della rassegna "Giovane F.(Fuoco) A.(Aria) T.(Terra) A.(Acqua)" promossa nell'ambito delle attività dell'Università del Teatro Urbano "Fabrizio Cruciani", sessione 2002-2003. Rassegna che ha voluto dare uno spazio di visibilità privilegiato e soprattutto un'occasione di creare una rete di conoscenza tra i gruppi stessi e una compagnia professionista come Abraxa, presentando spettacoli, performance, dimostrazioni di lavoro e in ultimo un evento che raccoglie i frutti di questa iniziativa con la realizzazione di questo progetto, che racchiude ed esalta la sinergia dei giovani gruppi coniugata alla direzione e all'esperienza di Abraxa Teatro. 

“L’unica verità è che il tempo non sappiamo esattamente cosa sia, ma c’è. Noi possiamo anche non occuparci di lui, è certo però che lui si occuperà di noi. […] Più lo indaghiamo, più costruiamo macchine per risparmiare il tempo, più lui si assottiglierà e meno lo troveremo”.

Questo testo è uno di quelli contenuti all’interno della performance che narra il viaggio intrapreso da un gruppo di persone, provocato da una situazione di crisi: queste persone si sentono immerse in qualcosa di sconfinato e misterioso che non riescono a decifrare: il tempo. Ne hanno bisogno sempre più ma ogni minuto che passa se ne ritrovano sempre meno. Ognuna di loro si sente passeggero di qualcosa da cui non può scendere e di cui, soprattutto, non riesce a diventare guida.

Questa rappresentazione trae ispirazione da “La Conferenza degli Uccelli” del grande regista inglese Peter Brook, in cui gli uccelli iniziano un viaggio alla ricerca di un re: attraverseranno sette valli, difficoltà, resistenze e passioni per raggiungere la meta scoprendola in se stessi.

Anche “i passeggeri del tempo” percorreranno un viaggio con tappe simboliche per raggiungere il cuore della metafora, scegliendo, per essere passeggeri, un mezzo come la metropolitana e degli oggetti o condizioni che caratterizzeranno le piccole storie di ognuno: la donna dai fiori, l’uomo dall’ombrello nero, la ragazzina dai tacchi alti etc.

Questa messa in scena, unica nel suo genere, si articolerà in due giornate in cui il pubblico assieme agli attori inizierà il viaggio teatrale, assistendo alla prima scena, alla fermata di Cipro della linea A della metro, e salendo successivamente sulle vetture per scendere ad altre stazioni con altri attori e altre scene (in totale cinque, una per gruppo). I viaggiatori raggiungeranno Termini, congiungendo idealmente zone diverse di Roma, dove Abraxa Teatro e gli altri gruppi daranno vita all’evento finale, alla consumazione e al superamento inaspettato del viaggio stesso.

Le performance, gratuite, si terranno il 10 e 11 Giugno 2003 alle ore 20,30 con inizio nello spazio antistante la fermata Cipro della linea A della metropolitana.
Per informazioni contattare la segreteria di Abraxa Teatro ai numeri: 06/65744441 e 6570040, oppure via e-mail: la capriola@tiscali.it 

Abraxa Teatro sta conducendo da alcuni anni una ricerca che possa contribuire a dare una risposta al problema della comunicazione attraverso l’atto artistico – teatrale. Una risposta è il “ teatro urbano” e lo strumento che ha reso possibile l’attuazione di ciò è l’uso di forme drammaturgiche, micronarrazioni basate su “meccanismi” vitali, che proteggono e permettono lo sviluppo delle performance.
L’uso di queste forme consente al teatro di nascere in tutti i luoghi dove si possono trovare potenziali spettatori: “in fila alla posta”, “in coda ai semafori”, “nelle stazioni o nelle vetture della metropolitana” etc. Dimostrare che si può realizzare un intervento di teatro in questi luoghi e renderlo fruibile sia da chi può vederlo per intero sia da chi può fermarsi solo pochi minuti, significa dimostrare che il teatro è un’arte viva e contemporanea.


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