Anno 2 Numero 65 Mercoledì 02.07.03 ore 23.45

 

Direttore Responsabile Guido Donati

 

TRA SALDI FINTI E SALDI FALSI, OCCHIO ALLE FREGATURE, ALLE REGOLE E AI DIRITTI


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Firenze, 2 Luglio 2003. Dal prossimo 5 luglio (la prima citta' e' Milano)
sara' possibile acquistare con prezzi a saldo. Anche se i prezzi scontati,
per vari motivi e promozioni, sono una sorta di quotidianita', i periodi
ufficiali dei saldi rimangono pur sempre un punto di riferimento,
specialmente per l'abbigliamento.
I periodi variano da regione a regione, e da citta' a citta'. Le date delle
principali citta' sono le seguenti:
Milano: 5 luglio-3 settembre; Torino: 10 luglio-6 agosto; Genova: 10
luglio-23 agosto; Venezia: 15 luglio-21 agosto; Bologna: 20 luglio-20
settembre; Firenze: 12 luglio-10 settembre; Roma: 12 luglio-23 agosto;
Napoli: 20 luglio-10 settembre; Bari: 15 luglio-15 settembre; Palermo: 12
luglio-10 settembre; Cagliari: 8 luglio-8 settembre.
Il decalogo che segue e' composto di una serie di accorgimenti -prima,
durante e dopo l 'acquisto- che possono aiutare, vista la frenesia che
spesso attanaglia il consumatore desideroso di "fare l'affare", a non
prendere la tradizionale fregatura:
PRIMA DI SCEGLIERE L'ACQUISTO
1) non fare acquisti, se non indispensabili, prima dell'avvio dei saldi. Nei
giorni pre-saldi sarebbe opportuno fare un giro per i negozi e individuare i
prodotti che potrebbero interessare, segnando i prezzi a cui vengono
venduti, per poi verificare che nel periodo dei saldi il prezzo sia
realmente calato;
DURANTE L'ACQUISTO - PREZZI
2) non fermarsi al primo negozio, ma visitarne diversi e confrontare i
prezzi e la qualita' della merce di riferimento (dopo non si potra'
rivendicare il cambio di un prodotto perche' il negozio a cento metri piu'
in la' vende lo stesso ad un prezzo dimezzato);
3) non lasciarsi ingannare da sconti che superano il 50%. Nessuno regala
niente. Difficilmente un commerciante ha ricarichi superiori al 50% a meno
che non si tratti di un artigiano che produca da se' e che nella
determinazione del prezzo ha margini e logiche piu' ampie;
4) ricordarsi che prezzi tipo "49,90" euro vuole dire "50,00" e non "49,00",
anche se il prezzo indicato induce a pensare piu' a 40,00 che a 50,00;
inoltre sui cartellini deve essere indicato: prezzo originario, percentuale
di sconto e prezzo finale
DURANTE L'ACQUISTO - PAGAMENTI
5) le forme di pagamento non differiscono da quelle abituali, perche' siamo
in presenza di transazioni commerciali tradizionali. Quindi diffidare da chi
impone il pagamento in contanti pur avendo esposta la segnalazione della
convenzione con un istituto di carte di credito o bancomat. Si puo' chiedere
di usufruire di questa forma di pagamento, e in caso di diniego segnalarlo
all'istituto di credito, che potrebbe anche annullare la convenzione con
quel commerciante.
DURANTE L'ACQUISTO - QUALITA'
6) guardare le etichette che riportano la composizione dei tessuti: i
prodotti naturali costano di piu', quelli sintetici meno. La percentuale di
composizione puo' variare notevolmente e incidere sul costo finale;
7) i capi d'abbigliamento riportano l'etichetta con le modalita' di lavaggio
e conviene sempre chiedere conferma al commerciante di cio' che e' indicato:
la sua esperienza puo' servire a prevenire spiacevoli sorprese dopo che si
e' portato il capo d'abbigliamento in lavanderia;
8) essere pignoli. Di un capo verificare se e' di pura lana vergine o di
lana. La seconda lana puo' essere riciclata, la prima no. Di un capo di
cotone chiedere la provenienza: i prodotti provenienti dai Paesi asiatici
possono essere trattati con pesticidi o antimuffe che al contatto con la
pelle possono provocare allergie;
9) diffidare dei capi d'abbigliamento disponibili in tutte le taglie e/o
colori: e' molto probabile che non sia merce a saldo, ma immessa sul mercato
solo per l'occasione e quindi con un finto prezzo scontato;
DURANTE E DOPO L 'ACQUISTO
10) diffidare dei negozi che espongono cartelli tipo "la merce venduta non
si cambia": esistono regole precise del commercio che impongono la
restituzione dei soldi o il cambio della merce che non dovesse corrispondere
a quanto propagandato o perche' difettosa: garanzia di due anni, denuncia
del problema entro due mesi dalla scoperta, entro i primi sei mesi dall'
acquisto deve essere il commerciante a dimostrare che non esiste il difetto,
l'eventuale azione legale deve essere fatta entro 26 mesi dall'acquisto
(dlgs 24/2002). Ricordarsi che non esiste il diritto di recesso negli
acquisti fatti in un esercizio commerciale: per cui se si e' sbagliata la
taglia o si e' semplicemente cambiato idea, e' solo la disponibilita' del
commerciante che puo' ovviare al problema, ma non c'e' un diritto del
consumatore.


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