Anno 2 Numero 65 Mercoledì 02.07.03 ore 23.45

 

Direttore Responsabile Guido Donati

 

MA I GELATI CONFEZIONATI NON SCADONO MAI? 

Sì, MA IL CONSUMATORE NON DEVE SAPERLO. L'ADUC SCRIVE AL MINISTERO DELLE ATTIVITA' PRODUTTIVE

www.aduc.it 

Sicuramente il gelato e' maggiormente consumato in questa stagione, ed e' per questo che bisogna maggiormente porre attenzione a cio' che mangiamo, se ha tutte quelle caratteristiche che ci tranquillizzano nel momento in cui lo consumiamo. Se per il gelato artigianale non abbiamo alternative alla fiducia totale che possiamo e dobbiamo porre in questo o quell'altro artigiano (cosi' come facciamo con il panettiere), non e' cosi' per quello confezionato. Infatti, non a caso, ogni confezione di gelato ha una etichetta in cui vengono riportati tutti i dati che, chi avesse qualche dubbio, potrebbe tranquillamente levarselo. Ma non e' cosi' per la data di scadenza. Perche' e' assente dalle singole confezioni. La materia e' disciplinata dal dl 109/92 (in attuazione della direttiva europea 79/112), che prevede la presenza della data di scadenza solo sui pacchetti che dal produttore vanno al commerciante, e, grazie all'art.1 comma 6, se ne prevede l'esenzione per le confezioni monouso. Quindi il commerciante deve sapere cio' che invece negato al consumatore. Cosi' dice la legge, ma la realta' e' ancora peggio. Perche' sono rare le volte che i gelati, ancora nei pacchetti di piu' confezioni monouso, vengono conservati negli espositori per la vendita. Una volta c'erano delle grandi ghiacciaie a volume unico e la divisione tra i vari gelati era proprio fatta da questi pacchetti (per cui, volendo, ci si sarebbe potuti informare), ma oggi i frigoriferi sono a comparti per i singoli prodotti, e sono molto rare le volte in cui ci sono questi cartoni, anche perche' occupano un inutile spazio e sono anti-estetici. Inolttre, nelle indagini che abbiamo fatto, ci e' anche capitato che, quelle rare volte che i cartoni erano presenti nei frigoriferi, per consentire di prendere i gelati era stata strappata (involontariamente?) proprio quella parte della scatola su cui c'era la data di scadenza. Una situazione quindi decisamente anomala. Tutto cio' che mangiamo e beviamo riporta la data di scadenza (o entro cui e' preferibile consumare), anche i surgelati. Perche' i gelati no? Tra l'altro stiamo parlando di un prodotto che e' molto sensibile alla costanza della catena del freddo, e che prima di arrivare nelle mani del consumatore fa una serie di passaggi "all'aperto" che sono temporalmente relativi a circostanze casuali e individuali (il furgone dell'azienda produttrice e' parcheggiato lontano dal bar e il passaggio da frigo a frigo e' lungo, oppure in quel momento il bar e' pieno di gente e i pacchetti vengono "parcheggiati" in un angolo in attesa di essere messi in frigo, etc.). Insomma una situazione in cui e' facile che ci possa essere un errore o una disattenzione, su cui la data di scadenza potrebbe essere una informazione decisamente tranquillizzante per il consumatore. Questa domanda l'abbiamo rivolta al ministero delle Attivita' Produttive, perche' faccia tutto cio' che e' in suo potere per questo deficit di informazione, fino alla modifica dell'esenzione prevista dalla legge.

Vincenzo Donvito, presidente Aduc

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