Anno 2 Numero 65 Mercoledì 02.07.03 ore 23.45

 

Direttore Responsabile Guido Donati

 

TARIFFE AEREE E BALZELLI NASCOSTI. IL FUEL SURCHARGE SERVE A COMPENSARE QUALE CRISI PETROLIFERA?

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Il successo delle tariffe low coast per il trasporto aereo e' un fatto positivo sotto diversi punti di vista, tant'e che anche le compagnie piu' "tradizionali" vi si stanno adeguando. Ben vengano e che si moltiplichino. Ma c'e' piu' di un "ma" da ricordare ed evidenziare. Per esempio la campagna "Prezzi Leggeri" dell'Alitalia, che ci propone di andare da Roma a Venezia per 65 euro, dopo averci ricordato il prezzo, con un carattere molto piu' piccolo ci dice che devono essere aggiunte: 7,44 euro di tasse aeroportuali, 6 euro di crisis surcharge a tratta e 6 euro di fuel surcharge. Quindi il nostro biglietto per Venezia non costa 65 euro ma 84,44 euro. Comunque un buon prezzo e, in fondo, non comunicato in modo ingannevole, ma solo un po' furbetto, sfruttando le logiche dei balzelli e delle emergenze. L'importante e' che tutti ci si renda conto che il prezzo "urlato" non e' mai quello che dobbiamo pagare, ma solo la base su cui poi si aggiungono i balzelli. E tutte le compagnie, non solo Alitalia, fanno propaganda in questo modo, per cui sara' molto difficile che venga fuori una pubblicita' rivoluzionaria che ci proponga un prezzo "tutto compreso", che' non potrebbe reggere la concorrenza con le altre offerte. Comprendiamo e ne prendiamo atto. Ma non comprendiamo assolutamente il motivo di questi balzelli. Vada per le tasse aeroportuali, in cui pero' e' logico che siano compresi i costi per la sicurezza .. e allora i 6 euro di crisis surcharge? Ci diranno che sono i provvedimenti scattati dopo gli attentati dell'11 settembre e piu ' in generale contro il terrorismo. Giusto che sia cosi', ma perche' non comprenderli nelle tasse aeroportuali, facendo lievitare queste e non aggiungendo un balzello? Ci sembra solo una necessita' di propaganda in modo che ci si possa rendere conto meno che certe tasse sono molto alte, che' spezzettate fanno meno effetto. Ma la cosa piu' assurda sono i 6 euro di fuel surcharge, che dovrebbero servire a coprire gli aumentati costi del carburante per la crisi petrolifera ... ma quale crisi, se ovunque i prezzi dei derivati del petrolio sono in calo (e da piu' di un anno)? Ma perche' viene riconosciuto il diritto a chiedere questo balzello (che finisce direttamente nelle tasche dei vettori nazionali, dopo loro richiesta e autorizzazione ricevuta dal ministero dei Trasporti e Infrastrutture)? Un balzello che e' tutt'altro che marginale, visto che, non facendo parte della tariffa, consente di propagandare quest'ultima senza comprenderlo nel messaggio "portante" della pubblicita'? Rivolgiamo questa domanda direttamente al ministero, perche' la mancanza di trasparenza e chiarezza ci sembra che siano condizioni scatenate proprio da questo fuel surcharge. Vincenzo Donvito, presidente Aduc

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