Anno 2 Numero 46 Mercoledì 19.02.03 ore 23.45

 

Direttore Responsabile Guido Donati
     
            
     

ARTE: PARTE IL CHECK UP DEL “RATTO DELLE SABINE” CAPOLAVORO FIORENTINO DEL GIAMBOLOGNA

di Roberto Alatri

www.cnr.it 

L’Istituto per la Conservazione e la Valorizzazione dei Beni Culturali del CNR darà il via a marzo 2003 ad una importantissima operazione di controllo dello stato di salute del Ratto delle Sabine, l’opera d’arte del Giambologna collocata sotto la Loggia de’ Lanzi in Piazza della Signoria a Firenze.
Il Ratto delle Sabine, uno dei capolavori dello scultore Giambologna, sarà sottoposto per un anno ad un accuratissimo monitoraggio da parte degli esperti del Consiglio Nazionale delle Ricerche, per stabilire se può restare o meno in Piazza della Signoria a Firenze. Restaurato nel 2001 per riportarlo al suo antico splendore, l’opera d’arte del maestro fiammingo continua infatti ad essere soggetta alle intemperie e all’azione dell’inquinamento, che rischiano di comprometterne l’integrità: un pericolo già paventato dal Sovrintendente al Polo Museale fiorentino, Antonio Paolucci, e che sarà valutato adesso anche dall’Istituto del CNR, che coordina un team cui partecipano l’Opificio delle Pietre Dure di Firenze, l’Istituto Centrale del Restauro di Roma ed esperti delle università.
“Il nostro intervento - spiega Mauro Matteini, Direttore dell’Istituto per la Conservazione e Valorizzazione dei Beni Culturali del CNR di Firenze – prevede in primo luogo il trattamento con specifici prodotti protettivi di piccole porzioni-pilota della parte più esposta del complesso marmoreo; quindi sottoporremo la scultura ad un check-up periodico, per valutare l’avanzamento della corrosione: in particolare dovremo misurare lo stato del colore, della rugosità, il grado di assorbimento dell’acqua e il deposito di polveri inquinanti”. 
I tecnici del CNR eseguiranno anche fotografie digitalizzate in luce radente, in condizioni standardizzate, da confrontare tra loro mediante i software per l’analisi dell’immagine, una metodologia innovativa che consentirà, insieme alle altre misure, di stabilire se il famoso capolavoro del Giambologna debba o meno essere trasferito al coperto, e cioè nella Galleria dell’Accademia per proteggere meglio il prezioso marmo. 
Il vero nome del Giambologna è Jean Boulogne, scultore fiammingo nato a Douai nel 1529 e morto a Firenze nel 1608. Considerato uno degli scultori più raffinati del manierismo italiano, ha trascorso gran parte della sua vita in Italia: qualche anno a Roma ma soprattutto nel capoluogo toscano, dove viene ricordato oltre che per il Ratto anche per il Monumento equestre di Cosimo I, la Venere e Mercurio. 

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