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La Formazione

Il periodo preraffaellita

Il passaggio

Il periodo maturo

La Formazione

Nativo di Jersey, Millais aveva i ricchi genitori che lo adoravano(la famiglia era imparentata anche con Jean-François Millet), era dotato di un bel apetto e di un talento artistico precoce. Dopo aver trascorso parecchi anni nella scuola privata di Henry Sass e preso le lezioni del disegno e della pittura da un certo Bessel, entra nella Royal Academy a soli 11 anni. Nel 1846, a 17 anni debutta alla mostra della Royal Academy, presentando il quadro "Pizarro conquista gli Incas di Peru" Nell'anno successivo riceve la medaglia d'oro per il quadro "Le figlie di Shiloh". Il suo "Cimone e Ifigenia", è un saggio brillante e di pittura accademica.

L'adesione alla P.R.B. darà alla sua qualità il senso di una direzione e negli anni fra il 1850 e il 1860 l'artista dipingerà alcune fra le opere più significative del momento.

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Il periodo preraffaellita

Millais era il più giovane dalla triade prraffaellita, malgrado questo avaveva la maggior padronanza delle diverse techniche pittoriche. Appasionato dalle idee poetiche di Rossetti e delle proposizioni teoriche di Hunt, fu il primo a mettere in pratica il metodo pittorico "preraffaellitico", ispirato dalla technica dell'affresco: il primo quadro di Millais con il monogramma "P.R.B" fu "Isabella",1849. Il soggetto tratto dalla redazione di Keats della novella di Boccaccio "Lisabetta e il testo di basilico", è il tipico esempio di medioevalismo: goticismo, assenza di sfondo prospettico, minuta attenzione alla resa fisiognomica e al costume(le vesti e la pettinatura della fanciulla si rifanno alla Beatrice d'Este della Pala Sforzesca di Brera del 1494). Gli artisti, da Stephens a Deverell ai due fratelli Rossetti, prestano i loro volti ai personaggi.

Seguendo l'esempio di Hunt Millais dipinge con dei colori accesi sull'imprimitura bianca, non complentamente asciutta, non usa le modelle proffesionali e cerca di esser minutamente fedele nel raffigurare il mondo materiale. Il quadro ebbe tanto successo nel cicolo della critica. Ma nell'anno sucessivo, presentando "Cristo nella casa dei genitori", 1850, "L'Orgoglio dell'Accademia" si trova nel centro di una tempesta. Domitato da un simbolismo di facile individuazione, viene messo sotto accusa per il clima dimesso e minuzioso, che ha declassato il tono della scena sacra. La reazione più feroce sarà quella di Charles Dickens che, in Household Words del 15 giugno 1851, definirà il quadro "repellente e rivoltante", tanto che la stessa regina Vittoria vorrà vederlo in privato per rendersi conto delle sue capacità provocatorie. Il tentativo di ambientare realisticamente la Sacra Famiglia nella bottega di un falegname suscitò grande scandalo. Dickens nel già citato articolo associa l'immagine della Vergine a quella di un essere mostruoso, "avvezzo al più volgare cabaret di Francia o alla più infima mescita di gin in Inghilterra." Ma l'opinione pubblica non potrà evitare di apprezzare la virtuosa capacità dell'artista di rendere ogni particolare.

Come anche gli altri prerraffaelliti, Millais fu costantemente attaccato dalla critica per il desiderio di trattare in modo prosaico i soggetti poetici e religiosi, troppo naturalismo nel raffigurare le scene, la durezza dei colori, e sincerità dei sentimenti.

Nei lavori successivi di Millias - Marianna nel Castello del 1851, "Il ritorno della colomba nell'Arca",( 1851), La Figlia del Boscaiolo, (1851), si sente sempre di meno quella combinazione della minuziosita dettagliata della pittura e l'intensità del sentimento, il tratto che separava i preraffaelliti dall'arte convenzionale e patetica ufficiale. Per il futuro accademico il periodo tra il 1849 e 1851 fu uno dei più difficili nella sua carriera artistica. Nel 1852 il lavoro "L'Ugonotto", attirò l'attenzione del pubblico e della critica e fu giudicato più positivamente rispetto ai precedenti.

Il disegno preparativo del quadro OfeliaNello stesso anno dipinge la famosa Ofelia, nella quale cerca di rappresentare la scena più vicina possibile alla descrizione shakespeariana, polarizzando l'attenzione per la miriade di piante e fiori ricchi di significati simbolici. Alcuni discendono dal testo originale: il salice, l'ortica e le margherite, associate all'amore abbandonato, al dolore, all'innocenza; altri sono aggiunti dall'artista come il papavero(simbolo della morte) o le olmarie appassite (segno di inutilità)Il tipico gusto prerafaellita per il particolare vivido e analitico ha qui la sua celebrazione più alta. Mentre l'aspetto patetico della scena è in ombra, tutto l'interesse è concentrato sull'elemento naturalistico.

Il pettirosso sul ramo e testimone di un mondo segnato dall'amore abbandonato, dalla rosa portata via dalla corrente, dal dolore e dalla morte, dal quale emerge il pallore estremo nel volto di Elizabeth Siddal, fragile musa ispiratrice; nell'espressione di fisso stupore degli occhi, c'e il presentimento della sua tragedia.
L'ultimo respiro aleggiava ancora sulla bocca socchiusa!

Una storia paricolare ha il "Ritratto di John Ruskin" (1853-54): il critico rappresentato in piedi sui massi rocciosi con una cascata sullo sfondo, aveva sicuramente contribuito a determinare l'impianto dell'opera. Nel IV volume di Mordern Painters, infatti, le stratificazioni rocciose, definite "simboli dell'eterna paura" erano state associate al movimento delle acque: "Il fremito che si dilegua dal placido lago e dal fiume che scorre è racchiuso per l'eternità nelle rocce". Un fremito che in quello stesso periodo percorrerà anche la sua vita, perchè l'opera, eseguita durante una vacanza in Scozia, è contemporanea al nascere della passione tra Millais e la giovane moglie di Ruskin, Effie.

Aderendo ai temi più tipici del movimento, l'artista ne "La figlia del boscaiolo", (1851 storia dell'incontro fatale tra una fanciulla di umili originie un bambino di nascita aristocratica) si cimenta in un soggetto sociale; ne "Il Salvataggio"(1851), discusso anche con Dickens, si ispira a un fatto di cronaca; mentre ne "La Piccola Cieca"(1854-56), pur echeggiando il problema di vagabondaggio dei bambini e dei minorati, fa prevalere un tono patetico: il contrasto drammatico fra la cecità e la bellezza del paesaggio. In "Foglie d'autunno"(1855-56) gli elementi narrativi scompaiono, sostituiti dal clima: la stagione, le morte foglie, il fumo e il tramonto sono tutte immagini della caducità delle cose. Anche la bellezza e la giovinezza delle fanciulle vanno lette in tal senso; e la mela nella mano della bambina a destra è un richiamo alla colpa originale. "Mi sono sempre sentito insultato, quando hanno guardato al mio quadro come a un piccolo esempio domestico...mentre intendevo che risvegliasse con la sua solennità, le più profonde riflessioni religiose" dirà l'artista.

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Il passaggio

Alla metà degli anni '50, con Hunt in Terrasanta, Rossetti isolato nel suo mondo, Madox Brown attivo prevalentemente in provincia, il preraffaellismo è rappresentato soprattutto da Millais. Ma l'artista allontanatosi dai climi narrativi dei primi anni con l'intento di dipingere opere più fini e di atmosfera, si alienerà una parte della popolarità conquistata, e poi abbandonerà rapidamente sia tale genere di quadri, sia la technica preraffaellita, troppo laboriosa per chi ha intenzione di gudagnare molto denaro. Riconoscerà, infatti, di non essere più in grado di "trascorrere un giorno intero a dipingere una superficie grande quanto una moneta di cinque scellini."

La pennellata pastosa si puo già vedere nei quadri del periodo di passagio dalla pittura preraffaellita. Già ne "La figlia del boscaiolo" si nota il distacco dello stile dalla secca e incisiva maniera preraffaelita.

Una delle ulime opere che mostrino ancora un impianto preraffaellita è "La valle del riposo"(1858), dall'ampio respiro paesaggistico, che raffigura due suore mentre scavano una tomba nel cimitero del convento: il tema della morte vi è reso esplicito.

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Il periodo maturo

La successiva carriera di Millais appartiene più alla storia dell'arte vittoriana che a quella del preraffaellismo. Unico della Confraternita ada avere completamente abbandonato i principi originali, avra successo economico epopolarità maggiore degli altri.

Nelgli anni '50 e '60 Millais lavora tanto come illustratore. Il primo lavoro importante è la pubblicazione di Tennyson, orgazizzata da Edward Moxon(1857). Successivamente Millais collabora nell'edizione della rivista "Once a Week" e illustra una serie di romanzi di Trollope. Nell'inizio degli anni '60 lui dipinge numerosi ritratti infantili, la cui sdolcinatezza esaggerata non lascia alcun ricordo dall'esperienza preraffaellita. Uno dei esempi piu famosi di questo periodo è il quadro "Le bolle di sapone"(1886), nel quale l'artista ha raffigurato il proprio figlio William James. Grazie agli sfozi del mercante del sapone, che lo usò come pubblicità, i cartelloni con riproduzioni di questo lavoro erano attaccati ad ogni steccato del Regno Unito.

Negli anni '70 e '80 Millais fondamentalmente lavora come ritrattista ufficiale, rffigurando le donne di classe e vari uomini illustri, politici e scrittori famosi dell'epoca vittoriano. John Everett Millais era il più ben pagato pittore in tutta la storia dell'arte inglese. Le immagini che ci rimangono di lui(in tweed, vestito alla cavallerizza o mentre fuma la pipa) sono più quelle di un signore vittoriano che quelle di un artista. Nel 1863 diventerà il membro effettivo della Royal Academy, nel 1885 sarà nominato baronetto e nel 1896, lo stesso anno della sua morte, presidente della Royal Accademy.