F I U M E poesie |
I N D I C E
MISANTROPIA
L'ILLUSIONISTA
LA NOTTE DOPO LA TEMPESTA NOTTURNA
STELLA DELLA SERA
ALMA
SATELLITE
CONCETTO FRAGILE
UNDERGROUND PROGRESS
HEIMAT
L'INQIETANTE DUBBIO
COME UNA GOCCIA LEGGERA .......
L'AMICIZIA
A COLEI CHE SERBA IN UN COFANETTO.....
CANTO OSSESSIVO
AMORE
IL SARTO
FIGURA MITOLOGICA
QUI' SI DORME
LINGUA DI FUOCO
FERRAGLIA
LA PIOGGIA
TABURNO
INDACO
FORME LIBERE NELLO SPAZIO
LA CASA DEL PITTORE
VISIONE SENZA CONTATTO
CARTAPESTA
IRIDE
FIGURA LATINA
NOTTE D'AUTUNNO
ANNIVERSARIO
I SEGNI
OGGI LA NAVE VA'
ROSANGELA
A MANO LIBERA
ALLEGRO NON TROPPO
L'ACQUA PASSA SOTTO I PONTI
CORREZIONE
LA FOCE
Introduzione
Dopo tanti viaggi, pensieri erranti, equilibri, partenze, deserti, finalmente la serenita' interiore.
La Heimat. Il centro interiore.
La materia prende forma.
Il fiume sono io. Io sono l'acqua del mio fiume.
Un fiume, calmo, agitato, che scorre !
Un fiume che sciaborda lungo gli argini, travolge i ricordi e li riporta a galla, li culla tra le onde, li sfiora irrorandoli. Che sente il bisogno di riempire, con un foglio ed una penna, il proprio calice e di offrirlo.
MISANTROPIA
Nuove frontiere
nei canali della solitudine.
Banditi mascherati dai volti
di personaggi ammiccanti
in preda alle maledizioni
di uragani incombenti,
che noi temiamo.
Unico indizio
una traccia sottile sulla sabbia
che corre ad oriente.
E ricordi che affiorano soavi,
ricordi tristi
e ricordi dolci,
che nell'istante in cui appaiono
si smaterializzano,
dissolvendosi nel cielo
tra le morbide nuvole,
che avanzano lievi
si inerpicano tra i monti,
si fondono e si dileguano.
Nuove frontiere
nel canale della solitudine.
Rivisitando contatti mendaci,
con chi ti cerca solo per possederti,
per rubare un pezzo di te.
Usato in modo diverso
da quello che un tempo era
il tuo sogno, il traguardo, l'arrivo.
Ed anche allora,
quando lottavi nelle strade di fango,
la pietra magenta veniva frugata,
miseramente, da belve assassine.
Giusto il tempo di tumulare l'inganno
e si incontrano nuovi contatti. Mendaci.
Nuova frontiera
nel canale della solitudine.
Gioisco cosė, piu' felice per un olmo
che si erge verso il cielo,
ricevendo dai paesaggi
molti allori, doni e sogni.
Erro, lasciando da sola la statua
erosa dal vento dell'est,
smarrendo la rotta volutamente, erro.
L'ILLUSIONISTA
L'illusionista finge
quando incontra gli esseri umani !
Egli conosce la propria stazione
l'isola stretta lontana dal mondo.
Inespugnabile.
L'illusionista vorrebbe fingere !
LA NOTTE DOPO LA TEMPESTA NOTTURNA
Il giorno dopo la tempesta notturna
il sonno mi invase.
Ma la notte dopo la tempesta notturna,
sveglio e perspicuo,
volli parlare.
Eravamo in trentasei,
poi la lotta fratricida
ad uno ad uno
vi ha ucciso.
Ora siamo rimasti in sei
e questa notte infida,
lo sento,
in tre ci ridurra'.
Un sentore che ti inebria,
vago, incerto,
percepito dal tremore che ti assale
lungo il corpo.
Io lo sento.
Ed in tre siamo rimasti,
io, la penna
e questo foglio.
STELLA DELLA SERA
Senza luna,
notte buia
nell'autunno incombente,
sollevo lo sguardo
tra le timide stelle.
Tu, stella della sera,
flebile luce,
rapisci la mente
del naufrago irsuto,
bagnato dall'onda del fiume.
Luce limpida
stranamente da occidente,
nuvole alte, imponenti,
nuvole basse, frastagliate,
viaggiano lievi.
Tinteggiano la valle
di un colore intenso
e il fondo delle nuvole
si infiamma.
Tu, stella del tramonto,
unica luce chiara
nel crepuscolo fiammante,
raggiungi il cuore
del naufrago irsuto.
Narri le storie della Natura
coinvolgendo le sfere della ragione.
Tu, timida stella,
lontana,
lontana...........
ALMA
Durante il frugale pasto
l'orchidea dalle tenui
sfumature aleggia
Minuetto perpetuo
Vetri infranti
Sfere viaggianti
Orribili visioni
Scontri formali
Odio ancestrale
Rabbia crepuscolare
Alma
figura fragile
senza confini.
SATELLITE
La luce che viene dal sole
illumina il satellite.
Lo riscalda.
Egli brilla da lontano
come una stella.
Esegue ininterrottamente
la sua orbita
intorno al sole,
la ripete all'infinito,
luminoso.
Il suo nome e' River.
CONCETTO FRAGILE
Filigrana davanti agli occhi
segno fragile nella mente
astrazione umana
corroborante liquido
fluido plastico
dai valori plastici
metafora ossessiva
antimonio metallico
urgente domanda
iniquo terrore
candido frutto
dolce amore
fragile
UNDERGROUND PROGRESS
Pompa di calore
Respiro caldo
Scuotimento sonoro
Travaso umido
Energia sotterranea
Avanzamento veloce
Nuove sensazioni.
HEIMAT
Il centro dell'anima,
la serenita' interiore.
Brandisco aste fragili
che nessuno teme.
Con il volto fuori dal guscio
osservo il moto planetario.
Pullula la storia di figure amene
pervase da clamori innati.
Tra trentasette anni
guardero' la luna ?
Oggi la contemplo sereno.
L'INQIETANTE DUBBIO
Anche se continuo a scivolare,
sciabordando lungo gli argini
del mio fiume,
il dubbio inquietante sempre vivo
ho, nella mente.
Per quale sentiero attraversero'
le cattedrali di ghiaccio
ascoltando il ritorno delle mie parole,
l'eco, l'illusione ultima
della nostra storia ?
Sara' mattino alla fine della strada
o notte fonda trovero' ?
Dubbio irritante.
Nel viaggio saro' chiamato eroe
o martire ?
Poco importa quale sara' il mio nome
a poco servono le sfide urbane,
la lotta va' vissuta fino in fondo.
COME UNA GOCCIA LEGGERA RIESCE
A FORARE I MURI DI GOMMA
ATTRAVERSO IL LENTO FLUIRE
DEI PENSIERI
Lo scopo della vita nella societa'
umana, diciamo latina,
perche' latino sono,
e' migliorare se stessi
giorno dopo giorno.
E cosė goccia dopo goccia
divento una lama affilata
che lentamente trafigge
il muro di gomma
della cupidigia umana.
E se la goccia si trasforma
in cascata, insieme ad altre gocce,
la societa' latina perduta
puo' irorrarsi diventando migliore.
Ebbene la storia finisce
perche' e' difficile
congiungere molte gocce
senza provocare almeno un temporale.
E il temporale, purtroppo,
dilegua tantissima acqua
dalle timide sorgenti.
Ma continuo, nonostante tutto,
a migliorare ancora me stesso,
a migliorare la societa' latina.
L'AMICIZIA
Amico, ti voglio parlare
dei giorni passati, trascorsi,
e di quelli che verranno
e di oggi che non sei qu.
Ascolta.
Tutto cio' che vedi
e senti
e' un'illusione,
quello che osservi
o tocchi, con le tue mani
forti e grandi,
e' pura agonia lenta,
l'eutanasia, fredda,
si percepisce ovunque
il tuo sguardo si posa.
Siamo coloro che cercano,
sempre, e poco trovano,
nel povero mondo.
Dalle nostre finestre
il paesaggio e' brullo,
arido il corso del torrente,
umide le pupille,
ma sempre portiamo
lo sguardo fuori,
sempre piu' lontano.
E cerchiamo, ricerchiamo.
Abbiamo trovato un'equilibrio,
precario, leggero, la solidita'
statica e' ancora lontana.
Perche' non sei qui ?
Ascolteresti un lento fluire
di acqua che parla,
con confuse parole,
di utopie vaganti.
Osserveresti una piccola
cascata scendere violenta
nello strapiombo umano.
Ma non sei qui
Sei in un tumulo
di sei piedi e mezzo.
A COLEI CHE SERBA
IN UN COFANETTO
IL MIO CUORE
Batte,
a volte lento,
il cuore
in uno scrigno
di legno antico,
Lo possiede una donna,
la muta vestale,
custode austera del mio cuore.
Ella lo stringe tra le sue
tenere mani, lo sfiora
con la punta delle esili dita,
lo ripone nello scrigno,
ne ascolta il leggero battito.
E la mia pietra magenta
e' in quel luogo,
dolcemente custodita,
Tu, donna latina, che lo possiedi,
sappi che nonostante tutto
sono felice, felice che il mio cuore
si trovi nelle tue mani.
CANTO OSSESSIVO
Passera' l'autunno
e un'altro inverno
si posera' sui tigli spogli,
sulle colline grigie.
E nel mio cuore, pure,
il freddo inverno
disperdera' il dolore
con i suoi giorni brevi.
Passera' anche l'inverno,
ma mai primavera
ritornera'.
AMORE AMORE
Amo re Amo regine
A more more.
Amor e' L'amore e'
AM ore mattino.
IL SARTO
La velocita' ingloba come un vortice
tanti piccoli pezzetti
della leggera stoffa.
Sostanzialmente sgualcito
il mio vestito, che il sarto
distratto compose, stupido sarto,
lasciasti al vento i brandelli
di stoffa lucida ritagliati dalla tela,
- lunga fascia tessile di menzogne -.
Suggello di cera sulla fronte umida
la falda di un cappello a sonagli,
il giullare che sono, con quel vestito
di uno stupido sarto, ma io lo indosso !
E la metafora e' questa :
lui lo ritaglia e lo cuce, dice
che e' bello, ed io lo indosso,
ma non ci credo. Lui e' contento,
io deluso, di me stesso.
Un coltello affilato, lungo, a punta,
le mie mani si muovono, velocemente,
la velocita' ingloba come un vortice
tanti piccoli pezzetti, brandelli
strappati al mio vestito, dal mio coltello.
Mendicante cosė divento.
Non chiedo elemosine, eremita ora sono.
Truce guerriero, nuotatore, volatile
argenteo, sublime estasi breve
ma intensa, mi volatilizzo senza vestito.
Riappare la mia immagine catturata
dal cratere - il vortice dei pensieri -
si ricompone la figura greve, riappare
l'incanto, lo scontro e' violento.
Misteri della perduta fascia, che il sarto
appiccico' deluso, simile alla cintura,
cordone del saio di tela grezza.
E corona di spine intorno al capo,
cinge la fronte e la nuca,
poteva essere un ramo d'alloro,
stupido sarto, le spine trafiggono.
Ultimo grido, il mio vestito si bagna,
si inzuppa di liquido rosso, corrosivo,
stratega ora sono, stupido sarto,
non ci credevi ?
(si consiglia la lettura in inverno
sotto un albero di noce, quando piove
o grandina, e si consiglia di indossare
un vestito di seta, rosso)
FIGURA MITOLOGICA
Tra gatto, gabbiano e delfino,
terra, cielo e mare.
Morbido come un micio,
libero come un gabbiano,
felice come un delfino.
La figura mitologica
e'.
QUI' SI DORME
Parlando, parlando
alla folla distratta,
le parole aumentano,
senza risposte le domande.
............ma qui si dorme ?
LINGUA DI FUOCO
Dal bivacco montano
si erge una lingua di fuoco
verso le stelle,
scoppietta la legna che arde,
i volti si illuminano gioiosi.
Capire il libero fluire delle
lingue di fuoco
non e' cosa da poco.
FERRAGLIA
Triste sguardo
ai rottami
di quello che un tempo
fu' gioiello immortale.
Ammasso di carcasse arrugginite,
di vecchie auto, e altre cose
di ferro, di acciaio,
figure metalliche sfasciate.
Cimiteri di macchine.
LA PIOGGIA
Sottili gocce di pioggia
scendono dal cielo,
morbide,
leggere.
Si posano sui capelli,
sul volto,
sulle guance.
Penetrano nel cuore.
Non bagnano il viso,
ne' gli abiti,
trasportano verso il cielo,
da dove esse provengono.
E nella nuvola appare la figura
di un essere bambino,
che della pioggia gode.
E mi trasformo in nuvola,
anch'io, soave fanciullo,
che vola nel cielo.
Quando riapro gli occhi,
un brivido di freddo,
sono bagnato fradicio,
ma felice dentro il cuore.
TABURNO
Una montagna si erge
dalla pianura verde.
Lungo il cammino un forte
segno plastico.
Fermo, immobile contemplo,
l'immagine forte immagazzino
attraverso le pupille
e la fisso, bloccandola, nella mente.
Taburno, montagna brulla
senza vegetazione,
morbide forme sui tuoi versanti.
Di solo forme libere
e' la tua figura,
nulla che disturba
la plasticita' della materia.
E rivedendo l'immagine catturata,
lontano dal Taburno,
percepisco una sottile gioia,
serenamente morbida.
INDACO
Origami leggeri,
fragili,
il tuo e' indaco.
Nesso tra forma,
colore e materia.
E' lo spirito.
Nostalgia
e sommessa passione
bramo.
FORME LIBERE NELLO SPAZIO
L'architettura
connette forme libere
nello spazio
irrazionale.
Se non le vedi,
le puoi pensare.
LA CASA DEL PITTORE
Busso all'uscio
della casa del pittore,
cigolando la porta si apre,
la curiosita' mi trasporta
ad osservare, rapito,
la figura umana e le pareti,
di un luogo nuovo alla mia vista.
La casa del pittore
profuma di vernice,
alle pareti nulla
solo intonaco grezzo,
nello studio ci sono la tavolozza,
i pennelli, le tele e .........
lo studio del pittore
dai colori forti,
nasconde un tiepido mistero.
Per questo nessuno
vi puo' entrare,
accedono solo coloro che hanno
il cranio rotto.
"E' rotto il teschio suo ? "
mi chiede il gran maestro,
rispondo lentamente :
"La testa e' fratturata
spaccata, spicconata,
l'insieme dei suoi cocci
lo vede qui sul volto,
e dalle cicatrici aperte
tracima spesso il sangue,
ed i capelli anche
son umidi di plasma".
Contento che davvero
il cranio mio e' fracassato,
il pittore, nella sua casa austera,
apre la porta del mistero.
- Open the door and feel the soul -
................................
Ma cosa posso raccontare
a voi che siete perduti
dentro un lago ?
Che in quella stanza c'era
un grande e immenso mare ?
Lo scoprirete da soli,
amici miei terreni,
quando col cranio
percuoterete il mondo.
VISIONE SENZA CONTATTO
Onde elettromagnetiche
richiamano ad un contatto.
Una visione di figura umana, latina,
che in tarda primavera
sconvolse l'essere errante,
con l'incanto utopico di strade
di fango e di paludi di panna montata,
sognate,
pensate,
trovate nel deserto.
Ora io fiume che sciaborda,
che scorre nel suo viaggio
verso il grande mare,
rivedo quella visione
senza contatto
e senza onde sonore.
Pura immagine e' la visione !
Segno plastico,
figura dai valori plastici,
silenziosa forma,
leggera e fragile.
Alta essenza di goccia
aulente, richiama al sentire,
dall'interno, un turbinio di piume
soffici e morbide,
da accarezzare dolcemente,
quando di sera la sfera
si infiamma con tinte magenta.
CARTAPESTA
Alba: livida.
Ore : cinque e quaranta.
Luogo : Nowhere.
Rumori : silenzio assoluto.
La spirale del moto perpetuo
sale ascendente,
ad ogni giro mi trovo
un gradino piu' in alto.
Ad ogni foglio segue un foglio.
Ogni istante e' seguito da un'istante.
Penombra irreale,
danza paulista.
Una linea segna la fine
tra il cielo (reale)
e la terra (irreale),
senza forme il paesaggio.
La spirale continua
con moto perpetuo,
e ascendo.
Ho trasparenti visioni
con contorni netti.
Agito fortemente il capo,
rotazione fluida di particelle
sospese nel candore del mattino.
Un maniero grigio scuro,
di cartapesta: l'ingresso
al padiglione del mistero.
Potente onda d'urto
con boato assordante,
e tutto esplode
disperdendo le parti in gioco
verso il nulla.
Silenzio.
Il moto della spirale cambia verso,
ora scende, ad ogni giro
un gradino piu' in basso.
Rallenta la velocita',
sempre piu' lento e' il moto,
L'esodo delle tribu'
ora e' diaspora.
IRIDE
I sette colori
dell'iride
si fondono
nell'arco
sospeso
tra est e nord.
Ad occidente
sottili strisce
di nuvole leggere
trapelano la luce,
violenta, dell'astro maggiore
verso l'oriente incantato.
Al centro il fulcro
roteante dei significati ;
la trasformazione
in sensazione delle immagini visive.
Si riempie l'ampolla di cristallo,
tracima il liquido dolce
irrorando il corpo
e sollevando lo spirito.
Connessione fragile
di segni naturali,
momento infinitesimamente breve,
ma dall'infinito valore,
Senza tempo e spazio,
le quattro dimensioni
si annientano.
Ora io sono.
FIGURA LATINA
L'unica figura
che ha ricevuto
un segno ispirato
dalla sua stessa immagine.
Dolce e statuaria donna latina.
Dai suoi gesti trapela
qualcosa di sublime,
e la sua voce, ancora,
emana segni d'oblio.
Poiche' essa e' unica,
unica donna morbida latina,
silenziosa figura,
dolcemente perfetta.
E l'immagine sua
contemplo da lontano,
giovane fiore
nel giardino della primavera,
apparso d'incanto
davanti ai miei occhi.
NOTTE D'AUTUNNO
Nelle notti d'autunno
simbolicamente lancio
i miei pensieri verso
l'inverno incombente.
Giovane ebbrezza turchina
posando il corpo caldo
sul giaciglio ed evocando
gesti mai compiuti.
E da solo ritorno,
sfasciato dal ricordo,
ad invocare un segno
delle giornate oscure.
E l'aria, il morbido
cullare delle onde,
pianure, colli e
alberi spogliati,
sollevano le sponde
del talamo nuziale.
Infine mi risveglio.
Maledetto !
ANNIVERSARIO
Dodici anni son trascorsi,
lunghi e brevi,
da quel lontano novembre
dell'ottantuno.
Una miriade di ricordi,
tra le parole narrate
ed i suoni di Claudio,
si accavallano,
si fondono,
si intersecano violenti.
Cosa sognavo in quel d di novembre ?
Cosa č passato da quel giorno lontano ?
Un mondo nuovo esplorai,
strade di fango ho incontrato,
persone miope,
donne di cartapesta
e uomini mendaci,
lungo il mio cammino.
Ora sereno attendo i nuovi giorni,
sicuro che i sogni di allora
erano giovani come il mio cuore
e che i sogni di oggi
sono maturi come la mia anima.
E' l'alba di una nuova vita,
- apre le porte del futuro -
diversa dai sogni e le speranze
degli anni oramai trascorsi.
Questo e' il destino :
si lotta tenacemente per aprire
grandi varchi nei muri della vita,
lentamente si procede, colpo dopo colpo,
passo dopo passo, ed alla fine
dallo squarcio ci appare un paesaggio
diverso da quello cercato.
Pi bello o piu' brutto che importanza ha ?
Il varo della nave e' stato fatto.
Si naviga da tempo nella massa d'acqua.
Una miriade di ricordi
si accavallano,
si fondono,
si intersecano violenti.
Leggere gocce salate
rigano il viso.
I SEGNI
Passeggiando tra la massa amorfa,
tra gente comune e visi sconosciuti.
Un segno chiaro :
due occhi incontrano due occhi.
Scintilla luccicante.
Lo stesso segno che incontrai
sulla tela della Primavera (di Botticelli),
- chiarore che riscalda senza possesso -
e sono segni, gocce effimere,
nei brevi momenti di lucidita'.
OGGI LA NAVE VA'
Oggi mi lascerai,
come io lascero' a te
questi miei fogli,
e come nove mesi fa'
lasciai due segni
persi nell'infinito.
Dolore fu' quel giorno,
ed anche oggi tragedia
investe il mio pensiero.
.........e la nave va' ?
ROSANGELA
Se quella sera t'avessi messo incinta
oggi sarebbe nata Rosangela, nostra figlia.
Ma quella sera inseminai me stesso,
cosė oggi e' nata Rosangela.....mia figlia!
A MANO LIBERA
Tra i sussurri di parole
i suoni delle melodie lontane;
e' vicina la mia ora,
presentimento strano di un domani triste.
Destino irrazionale:
Amo dunque, amore universale
mi investe, e a mano libera
scrivo questa poesia leggera.
Discende sui miei capelli
la mano dell'ignoto.
Toccato nel cuore, dolore e passione
volteggiano aridi.
Mi manca ancora la dolcezza,
non ci sara' mai tramonto,
ma neppure aurora irradiera'
di luce il mio misero volto.
E naufrago nel mare
mi aggrappo ad un pezzo galleggiante
del veliero sfasciato,
la punta dell'albero a babordo.
Stridio di gabbiani,
volteggiano anch'essi
intorno alla scogliera bianca.
Penso troppo,
brucio la gola,
tracanno alcool
e a mano libera scrivo questa poesia.
ALLEGRO NON TROPPO
E cosė ci son voluti quindici anni
per conoscere le immagini
trasportate dalla musica.
Mio Dio come sono invecchiato.
Ma nulla e' cambiato
dentro lo scrigno di latta,
le solite storie,
intrecci intricati,
passioni ardenti,
sommessa passione.
E allegro, non troppo,
volteggio indomito
sulla stagione verde,
tensioni positive
sciolgono il nodo
della malinconia.
Sono pronto ad incotrar
la sera, imminente.
E cosė ci son voluti quindici anni
per assaporare dal calice della fantasia
meravigliosi mondi, sublimati dai solchi
incisi della luna nera.
Antonio, Maurice, Igor,
Antonin, Jean, Claude,
ora mi seguirete ancora
per il resto dei miei anni,
accompagnati dalle immagini
del caleidoscopio,
sollevati dal tenue
chiarore delle mie visioni.
L'ACQUA PASSA SOTTO I PONTI
La corrente del fiume
trasporta a velocita' variabile
la massa d'acqua verso il mare.
L'acqua passa sotto i ponti.
Quale segno lascia lungo il suo cammino ?
L'erosione delle rocce,
l'avulsione degli argini,
rami infranti ?
....ma passa sotto i ponti ?
....se ponti ci sono !
E l'acqua si ricordera' dei ponti
che ha attraversato ?
CORREZIONE
E' sera .......
tic tac, tic tac,
tic tac, tic tac.
E' tarda sera.......
tic tac, tic tac,
tic tac, tic tac.
E' notte ........
tic tac, tic tac,
tic tac, tic tac.
E' l'alba .......
tic tac, tic tac,
tic tac, tic tac.
Correzione :
E' tic tac ......
sera notte, sera notte,
sera notte, sera notte.
LA FOCE
Come previsto !
Il fiume sbocca nel mare.
Le parole corrono lontane.
Non scendono piu'.
Dalle mie labbra i sussurri
attraverso la penna
non cadono sul foglio.
Si fondono le acque dolci
con quelle salate.
E non sento piu'
il sapore della poesia.
Desiderio vacuo di continuare
il corso a ritroso nel tempo.
Non e' piu' necessario
risalire la corrente.
Il salmone si trasforma in squalo.
Era gia' tutto previsto.
Il mio fiume che finisce
- senza angoscia si trasforma -
ora mare, Mare Nostrum,
..........Mediterraneo latino.
Sponde elleniche, libanese cedro,
costa azzurra, Espana brava,
Gibilterra...........oceano
- di Atlatide memoria -
Sono perso di nuovo,
lotto tra il bene ed il male.
L'uccello lotta per uscire dall'uovo.
L'uovo non c'e'.
l'uomo non c'e'.
Il nuovo "nulla" c'e'.
Procedo ondeggiante,
suoni ritmici si alternano :
-le onde sulla spiaggia,
-il respiro affannoso,
-lo sguardo perso all'orizzonte.
Mai piu' fiume saro !
Limpido, levigato, morbido,
portato da una sola corrente.
Ora la lotta mi attende......