VIII

 

 

Solitudine, se abitare devo
con te, non sia nel mucchio mal congesto,
tetro, di case; meco sali l'erta
specula di natura, onde la valle,
i fioriti pendii, la cristallina
piena del fiume, possano sembrare
brevi, una spanna; e faccia io le tue scolte
ove son tenda i rami, ove balzando
rapido il daino mette in fuga l'ape
selvatica dal calice dei fiori.
Amo andar teco queste scene; pure
quel dolce con un animo innocente
conversare, che specchio sue parole
sono di squisitezza dei pensieri,
questo della mia anima è il diletto;
e certamente per l'umana specie
quasi beatitudine suprema
dev'esser quando in tuoi soggiorni due
spiriti affini trovano rifugio.