XVIII

 

 

Felice è l'Inghilterra! Io ben potrei
contentarmi di non vedere verde
altro che il suo, di non sentire brezze
fuor di quelle che spirano fra gli alti
suoi boschi mescolate a illustri favole;
pur di cieli italiani qualche volta
mi strugge un desiderio, e dai precordi
un sospiro di assidermi su un'Alpe
come su un trono, dove ciò che è mondo
e del mondo lasciar quasi in oblio.
Felice è l'Inghilterra, dolci sue
buone figliuole, loro grazia ingenua
basta per me, bastano a me lor braccia
bianchissime, che allacciano in silenzio;
pure spesso tutto ardo di vedere
bellezze dallo sguardo più profondo,
udirle mentre cantano, e con loro
sopra le acque d'estate fluttuare.