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Il tempo miserabile consumi
Me
la mia gioia e tutta la speranza
venga la morte pallida e mi dica
pártiti figlio

Un dopopranzo, sdraiato sull’erba
pieno di cibi e di languore
anch’io alla donna insaziata e battagliera
e ben lontana
avrei fatto dei versi deliziosi

Ha nella voce un’armonia che pure io gusto tutta
ma il mondo grasso l’ha scomunicata
e la disprezza

I frenetici i pazzi su dal suolo
nascono come funghi dopo pioggia
ai loro tuoni di teatro buffo
rispondon profondi

Stendi le falcate braccia
e portami in stretta dísperata
verso le stelle dal lume della luna madreperlacea