Padre nostro che sei nei Cieli, io non sono mai
stato ridicolo in tutta la vita. Ho sempre avuto negli occhi un
velo d'ironia. Padre nostro che sei nei Cieli: ecco un tuo figlio
che, in terra, è padre, è a terra, non si difende più Se tu lo
interroghi, egli è pronto a risponderti. è loquace.
Come quelli che hanno appena avuto una disgrazia e sono abituati
alle disgrazie. Anzi, ha bisogno, lui, di parlare: tanto che ti
parla anche se tu non lo interroghi. Quanta inutile buona
educazione! Non sono mai stato maleducato una volta nella mia vita.
Avevo il tratto staccato dalle cose, e sapevo tacere. Per
difendermi, dopo l'ironia, avevo il silenzio. Padre nostro che sei
nei Cieli: sono diventato padre, e il grigio degli
alberi sfioriti, e ormai senza frutti, il grigio delle
eclissi, per mano tua mi ha sempre difeso. Mi ha difeso dallo
scandalo, dal dare in pasto agli altri il mio potere perduto.
Infatti, Dio, io non ho mai dato l'ombra di uno scandalo. Ero
protetto dal mio possedere e dall'esperienza del possedere,
che mi rendeva, appunto, ironico, silenzioso e infine
inattaccabile come mio padre Ora tu mi hai lasciato. Eh lo so ben
io cosa ho sognato Quel maledetto pomeriggio! Ho sognato Te. Ecco
perché è cambiata la mia vita. E allora, poiché Ti ho, che me ne
faccio della paura del ridicolo? I miei occhi sono divenuti due
buffi e nudi lampioni del mio deserto e della mia miseria. Padre
nostro che sei nei Cieli! Che me ne faccio della mia buona
educazione? Chiacchiererò con Te come una vecchia, o un
povero operaio che viene dalla campagna, reso quasi nudo dalla
coscienza dei quattro soldi che guadagna e che dà subito alla
moglie - restando, lui, squattrinato, come un ragazzo, malgrado le
sue tempie grigie e i calzoni larghi e grigi delle persone
anziane... chiacchiererò con la mancanza di pudore della gente
inferiore, che Ti è tanto cara. Sei contento? Ti confido il mio
dolore; e sto qui a aspettare la tua risposta come un miserabile e
buon gatto aspetta gli avanzi, sotto il tavolo: Ti guardo, Ti
guardo fisso, come un bambino imbambolato e senza dignità. La buona
reputazione, ah, ah! Padre nostro che sei nei Cieli, cosa me ne
faccio della buona reputazione, e del destino - che sembrava
tutt'uno col mio corpo e il mio tratto - di non fare per nessuna
ragione al mondo parlare di me? Che me ne faccio di questa persona
cosi ben difesa contro gli imprevisti?
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