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Pablo Neruda Pensando, intreccio brume nella profonda solitudine. Persino tu sei lontana, ah più lontana che mai. Pensando, spariglio passeri svanendo immagini, interrando lampade. La tua presenza è distante, estranea a me come una cosa. Penso, cammino lentamente nella mia vita prima di te. La mia vita prima di tutti,  la mia aspra vita. Grido davanti al mare tra le pietre, correndo libero, pazzo, nell’alito del mare. La furia triste, il grido, la solitudine del mare. Straripante, violento, teso verso il cielo. Tu, donna, chi eri lì, qual riga,  quale raggio di quell’immenso ventaglio?  Eri lontana come ora. E la mia anima danza ferita da scintille di fuoco. Chi chiama? Quale silenzio popolato da echi? Ora della nostalgia, ora dell'allegria, ora della solitudine. Ora mia tra tutte! Conchiglia in cui il vento passa cantando. Tanta passione di pianto annodata al mio corpo. Singùlto di tutte le radici, assalto di tutte le onde! Ruotava, allegra, triste, interminabile, la mia anima. Pensando, sotterro lampade nella profonda solitudine. Chi sei tu, quale sei?