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Affinché tu mi senta le mie parole si fanno sottili, come impronte di gabbiani sulla spiaggia. Vedo lontane le mie parole, più che mie sono tue, abbracciano il mio antico dolore come un'edera, germinano le mie umide mura, è tua la colpa di questo gioco cruento, stanno fuggendo dalla mia tana oscura, tutto riempi tu, tutto riempi. Prima di te hanno popolato la solitudine che riempi, e più di te sono abituate alla mia tristezza. Ora desidero che dicano ciò che desidero dirti perchè tu le ascolti come desidero essere ascoltato. Il vento dell'angoscia può ancora travolgerle. Turbinii di sogni possono abbatterle. Ascolta le voci che abitano le mie labbra, pianto di antiche bocche, sangue di antiche suppliche. Amami, non mi abbandonare, seguimi su quest'onda di angoscia. Del tuo amore si vanno tingendo le mie parole. Tutto colmi tu, tutto colmi. E io le intreccio in una collana infinita per le tue mani bianche, soavi come l'uva.