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Dimmi chi sei!

Tu che,
affondi le radici
e germogli nel mio deserto.

Tu che,
cingi il mio sangue,
e lo tramuti
in rivoli iridescenti.

Non lo sai?

Eppure,
il tuo sguardo profano,
perverte
l'ordine sacro e perfetto,
della mia indomita natura.

Anche la mia ombra,
s'è stancata di seguirmi.

I tuoi occhi
narrano vallate lussureggianti,
ma nel mio ventre,
mugghiano lapilli roventi,
scaturiscono
dall'ombra delle mie notti,
dalla mia errabonda inquietudine,
prodiga di tigri senza nome,
e fertili raccolti di ieri.

DIMMI!

Dimmi perché
mi persegue quel maldestro
e insopprimibile impegno,
di confondermi nel Tuo destino,
e ridicolmente,
smarrirmi nei Tuoi pensieri.