Roma, simbolo di vita
di Letizia
Una notte da dimenticare o
forse da ricordare, passata nel cuore di ROMA, immergendosi nelle
strade senza una meta,lasciandosi rapire dal suo fascino. Ogni pensiero
svaniva e mi
sentivo parte della vita, della città che fu, è e
sarà...
Le grandi passioni possono sembrare ridicole agli occhi di molti, ma
nessuno può negare le emozioni che solo questa città sa
dare: ROMA non è una passione ma una realtà.
So che se vi dico che l'ho sempre
amata, mi capite; so che se vi dico che è stata una scelta di
vita, alcuni di voi mi potrebbero comprendere; ma chi di tutti voi mi
capisce
se vi dico che dalla scorsa notte per me ROMA è simbolo di vita?
Credetemi, è proprio il caso di dirlo: GRAZIE ROMA!!!
Una dichiarazione d’amore
Gilla Schäfer, Germania
Dove cominciare e dove finire? Raccontare Roma è un lavoro di Sisifo. Ecco perché è necessario scegliere e dare solo alcune impressioni.
Ma che cosa rappresenta la magia di questa città? Forse il contrasto tra la sua antichità e la sua modernità, e sicuramente la presenza di gente da tutto il mondo. L‘atmosfera della storia che soffia sui sette colli e la vivacità che anima tutta la città.
Però, ci sono anche cose piccole, che rendono la città capitolina inconfondibile. Per esempio i papaveri, che fioriscono in mezzo al Foro Romano in maggio. Questo rosso luminoso contro il grigio triste, che si uniscono in una simbiosi meravigliosa. Alcuni passi avanti c’è il Colosseo e sembra, che si possano sentire le urla dei gladiatori ancora oggi. Nelle vicinanze c’è il palazzo del divino Nerone: Domus Aurea. Non è possibile enumerare tutte le bellissime cose di questa città, come le opere d’arte di Bernini e Borromini e del mio artista preferito, Michelangelo, questo genio artistico, ma come uomo – un fallito.
Le piazze con i loro artisti e musicisti, ma anche con i "passeracci", che si bagnano nelle pozzanghere dell‘ultima pioggia e cinguettano con allegria. Anche se sono atea, mi affascinano gli dei romani, che custodiscono tutta la città, come per esempio in Piazza di Campidoglio o al Pincio.
E poi, il centro storico e Trastevere, il Tevere, i musei e le fontane, tutti i negozi di moda, i ristoranti, i bar e le gelaterie. Si potrebbe scrivere più di cento pagine.
Ma una cosa non posso dimenticare, i più vecchi abitanti della città: i gatti di Roma. Si può vederli dovunque, da Villa Borghese al Cimitero Protestante, ma soprattutto nell‘Area Sacra al Largo Argentina, dove persone con un grande cuore si occupano di questi poveri animali. E lo spirito di Cesare, che fu amazzato qui, si può sentire ancora, se si vuole. A proposito: se state a Roma, fate una passeggiata a Torre Argentina e visitate i gatti. I protettori degli animali hanno bisogno delle offerte. Pensateci!
Adesso vorrei finire. Roma è veramente Caput Mundi, un luogo perenne, una città indescrivibile. Roma dà moltissimo a chi l’ama e mi resta solo di dire con Antonello Venditti, il mio cantautore preferito, "Grazie Roma!". A presto.
Gilla Schäfer, Germania
bernini@rp-plus.de