"La prima musica che ho ascoltato e che mi è piaciuta è stata quella di Pierino e il lupo. Ma inavvertitamente mi sedetti e ruppi il disco (avevo circa sette anni). Più avanti ascoltavo rock'n'roll (ascoltavo molto la radio): Fats Domino, Elvis, i Platters.
"Cominciai a fare surf a 14 anni. A casa mia si ascoltava molta musica classica. A mio padre piaceva la musica bandistica. A casa c'era un pianoforte. A 10 anni ho studiato tromba, ma non ne venne fuori niente. Poi cominciai a suonare blues al pianoforte, senza prendere lezioni. 17 anni, presi a suonare la chitarra; utilizzavo quella di un amico. Non ne ebbi una mia fino a quando fui 18enne. Era una chitarra messicana da flamenco, e presi lezioni di flamenco per qualche mese. Cambiai orientamento dal folk al flamenco al blues al rock'n'roll.
"I dischi mi hanno portato al blues. Qualcuno dei più recenti al rock'n'roll, ad esempio la Paul Butterfield Blues Band. Se non fosse stato per l'elettrificazione operata da Butterfield, probabilmente non mi sarei dedicato al rock'n'roll.
"Non avevo progetti riguardo al rock'n'roll. Volevo imparare il jazz; conobbi qualcuno che faceva rock'n'roll jazzato, e pensai che avrei potuto fare soldi suonando.
"Nel rock'n'roll si può realizzare tutto quello che si può nel jazz o in qualunque altro genere. Non ci sono limiti al di fuori del ritmo. Si ha maggiore libertà di quanta se ne abbia in qualunque altro genere, escluso il jazz, che è moribondo, per quanto riguarda il fare soldi.
"Nei Doors abbiamo sia musicisti sia poeti, ed entrambi conoscono le rispettive arti, così che siamo in grado di realizzare una sintesi. Nel caso di Tim Buckley o di Dylan ci sono le idee di un solo uomo. La maggior parte dei gruppi di oggi non sono gruppi. In un vero gruppo tutti i componenti creano gli arrangiamenti tra loro".

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